Cadalso y Vázquez de Andrade, José

saggista, poeta e drammaturgo spagnolo (Cádice 1741-Gibilterra 1782). Ebbe un'educazione raffinata; iniziò gli studi nel collegio dei Gesuiti di Cádice e li completò nel Seminario dei Nobili di Madrid. A coronamento dell'educazione ricevuta, compì numerosi viaggi in Inghilterra, Francia, Germania e Italia e conobbe le lingue e le letterature di questi Paesi. Morì durante l'assedio di Gibilterra. Le sue Noches Lúgubres (postume, 1804) sono un dramma simbolico-autobiografico di tono e linguaggio preromantici. L'opera più importante di Cadalso è però Las cartas marruecas (postuma, 1789; Lettere marocchine), saggio dialogato sulla storia della Spagna, sulla sua decadenza e i suoi costumi, che pone Cadalso fra i precursori della saggistica ispanica migliore (Mariano José de Larra, Miguel de Unamuno, José Ortega y Gasset). Con Los eruditos a la violeta (1772; Gli eruditi all'acqua di rose), pubblicato con lo pseudonimo José Vázquez, breve e felice satira in prosa della pedanteria, si procurò larga fama e numerosi nemici, tanto che per un breve periodo fu radiato dalla corte. È anche autore di una raccolta di poesie, Ocios de mi juventud (1772; Ozi della mia gioventù), in cui infrange i modelli neoclassici per dare libero sfogo al suo temperamento secondo una linea che sarà poi tipica dei romantici. Delle tragedie neoclassiche di Cadalso ci è pervenuta soltanto Sancho García (1771).

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