Calle, Sophie

artista francese (Parigi 1953). Nella sua pratica artistica cerca di dissolvere i confini tra arte e vita, pubblico e privato inventando o appropriandosi di altre identità: un effettivo desiderio voyeuristico la porta in continuazione a spiare e a raccontare le vite altrui. Dopo aver sottratto un'agenda a un uomo chiama tutti suoi contatti chiedendo loro di parlarle del proprietario (The Adress Book, 1983); invita a dormire nel proprio letto decine di persone con turni di otto ore e ne documenta tramite fotografie e testi la vita intima (Les dormeurs, 1979); si fa assumere come cameriera in un hotel di Venezia, per fotografare le tracce di vita dei clienti (L’Hotel, 1981). Dagli anni Ottanta intraprende lavori autobiografici, tra cui quello sul dolore per la rottura con il suo fidanzato (Doleur exquise, 1984) e per la morte della madre (Pas pu saisir la mort, 2007). Tra le mostre si ricordano quella al Camden Arts Center di Londra nel 1999, al Museum Fridericianum di Kassel nel 2000 e al Centre George Pompidou nel 2003. Nel 2007 ha rappresentato la Francia al Padiglione nazionale della Biennale di Venezia con l'opera Prenez soin de vous (Abbia cura di sé).

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