Capo, Provìncia del-

Indice

Generalità

Ex provincia della Repubblica del Sudafrica sostituita nel 1994, nell'ambito di un cambiamento della divisione amministrativa, da tre province: Capo Settentrionale (361.830 km²; 840.321 ab. nel 1996; capoluogo Kimberley), divisa in 26 distretti; Capo Orientale (169.580 km²; 6.481.300 ab.; capoluogo Bisho), divisa in 77 distretti; Capo Occidentale (129.370 km²; 3.721.200 ab.; capoluogo Città del Capo), divisa in 41 distretti. Nella Provincia del Capo Orientale sono stati aggregati i due Bantustans del Transkei e del Ciskei, reintegrati all'interno del territorio sudafricano. Le province sono estese sulle sezioni meridionale e occidentale del Paese; affacciate all'Oceano Atlantico a W e all'Oceano Indiano a S con una costa assai articolata, spesso a falesia, confinano con la Namibia a NW, con il Botswana a N e col Lesotho e le altre province sudafricane a NE "Vedi cartina geografica vol. V, pag. 386" . "Per la cartina geografica vedi il lemma del 5° volume." La superficie territoriale dell'ex Provincia del Capo comprendeva anche le Isole dei Pinguini (2,92 km²), temporaneamente abitate per lo sfruttamento del guano.

Morfologia

Costituito da uno zoccolo di rocce archeozoiche con sovrapposti sedimenti paleozoici, il territorio è morfologicamente composto a N da un vasto altopiano bordato alla periferia dalla cosiddetta Grande Scarpata, che verso W si abbassa fino ai ripiani terrazzati della costa (Namaqualand=Namakwaland), mentre verso S è fronteggiata da una serie di catene montuose originate dal corrugamento ercinico e, con termine più propriamente geologico, chiamate nel loro complesso Capidi. Nel sistema montuoso del Capo si individuano inoltre il Great Karroo (Groot-Karroo), ampio bacino interno, alto da 600 a 900 m, compreso tra il margine meridionale dell'altopiano e l'orlo settentrionale dei Capidi, e il Little Karroo (Klein-Karroo), serie di bacini fluviali, alti da 300 a 450 m, racchiusi tra i monti Witteberge, Klein-Swartberge (2325 m) e Groot-Swartberge (2130 m) a N, Langeberg e Outeniekwaberge a S. Fiume principale è l'Orange (Oranje) che forma parte del confine con lo Stato Libero dell'Orange e con la Namibia, tributando all'Oceano Atlantico, cui scendono anche l'Olifants e il Great Berg (Groot-Berg); sfociano, invece, nell'Oceano Indiano i fiumi Bree, Gourits, Sunday's, Great Fish (Groot-Vis), Great Kei (Groot-Kei) e Umzimvubu. Il clima, di tipo semiarido sull'altopiano, dove la vegetazione è limitata a steppe cespugliose, si fa subtropicale-mediterraneo nella zona costiera, ricoperta da foreste sempreverdi e da macchie di acacie.

Popolazione ed economia

La popolazione del Capo Settentrionale è costituita per la maggior parte da coloured, poi da neri e, infine, da una minoranza di bianchi e asiatici. Il 26,2% della popolazione attiva è occupato in agricoltura, il 12,9% nelle attività estrattive (la provincia è famosa per le sue miniere di diamanti), il 3,9% in quelle manifatturiere e il 41,5% nel commercio e nei servizi; nel 1993 il tasso di disoccupazione era pari al 25,8% del totale della popolazione attiva. La popolazione del Capo Orientale è costituita prevalentemente da neri e per il resto da coloured, bianchi e asiatici. Il 15,5% della popolazione attiva è occupato in agricoltura, quasi del tutto assenti gli occupati nelle attività estrattive, il 17,3% nell'industria e il 49,5% nel terziario; il tasso di disoccupazione è del 24,1%. La popolazione del Capo Occidentale è composta prevalentemente da bianchi, da neri e infine da minoranze asiatiche. Il 15,4% della popolazione è occupato in agricoltura, una percentuale trascurabile nel settore minerario, il 18,7% nell'industria e il 43,8% nel commercio e nei servizi; i disoccupati sono il 17,3% della popolazione attiva.

Storia

La regione, raggiunta nel 1487 da Bartolomeo Dias e nel 1497 da Vasco da Gama, che superò il Capo delle Tempeste (poi Capo di Buona Speranza), venne scelta nel 1652 dalla Compagnia Olandese delle Indie Orientali per fondarvi uno scalo per le navi dirette verso l'India. Sorse così il primo nucleo di Città del Capo da cui i coloni si trasferirono sempre più all'interno trasformandosi in agricoltori e allevatori, mentre la colonia andava sviluppandosi sia in ampiezza sia per il crescente numero di immigrazioni dall'Europa. Oltre agli Olandesi vi si stanziarono nuclei di Tedeschi e di ugonotti francesi esuli dalla Francia dopo la revoca dell'Editto di Nantes. Verso la fine del sec. XVIII la colonia contava ca. 30.000 abitanti ed era già divisa in quattro distretti; in quello del Capo avevano sede gli uffici della compagnia. Nel 1795, quando l'esercito rivoluzionario francese invase l'Olanda, l'Inghilterra, col pretesto di evitare attentati, occupò la Colonia del Capo. Tornata in possesso della colonia in seguito alla Pace d'Amiens del 1802, l'Olanda non poté evitare nel 1806 una nuova occupazione da parte degli Inglesi, interessati ad assicurarsi la rotta del Capo minacciata dalla flotta napoleonica. Il Congresso di Vienna assicurò alla Gran Bretagna il possesso definitivo della colonia. Al termine del conflitto con la Francia, una consistente emigrazione di coloni inglesi nella Colonia del Capo provocò, come reazione, un considerevole esodo di Boeri. La Colonia del Capo fece tuttavia registrare nella seconda metà del sec. XIX un notevole sviluppo sul piano economico: la scoperta di giacimenti di carbone prima e di giacimenti auriferi e diamantiferi poi rivoluzionò le prospettive del territorio e, come conseguenza di questo improvviso slancio, la ferrovia del Capo nel 1892 venne portata fino al Transvaal. Allorché nel 1910 si costituì l'Unione del Sudafrica, la Colonia del Capo divenne una delle quattro province dell'Unione e, dal 1961, della Repubblica del Sudafrica. Nel 1994 è stata sostituita dalle province del Capo Settentrionale, Capo Orientale e Capo Occidentale.

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