Carrièri, Raffaèle

poeta, narratore e critico d'arte italiano (Taranto 1905-Casoli, Camaiore, 1984). Ha vissuto coi pastori del Montenegro, è stato legionario a Fiume con D'Annunzio, doganiere in Sicilia, poi marinaio in giro per il mondo, pittore a Parigi. Ha trasferito in una poesia immaginosa e surreale, dove sono palesi gli influssi della lirica contemporanea (F. García Lorca, G. Ungaretti, P. Éluard, J. Ramón Jiménez, G. Apollinaire), i dati della sua avventura umana. Tra le raccolte di versi: Lamento del gabelliere (1945), La civetta (1949), Il trovatore (1953), La giornata è finita (1963), Stellacuore (1970), Fughe provvisorie (1972), La ricchezza del niente (1980). La stessa felicità di immagini si trova negli scritti sull'arte contemporanea (Pittura e scultura d'avanguardia in Italia, 1950), negli articoli giornalistici, nelle opere narrative (Fame a Montparnasse, 1932; Quand'ero doganiere, 1934; Il grano non muore, 1984).

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