Civitavècchia

Indice

comune della Città Metropolitana di Roma Capitale (72 km), 10 m s.m., 71,95 km², 51.548 ab. secondo una stima del 2018 (civitavecchiesi), patrono: santa Firmina (28 aprile).

Generalità

Città situata nella Maremma laziale, sul litorale tirrenico, ai piedi dei Monti della Tolfa. Ricostruito dopo le devastazioni della seconda guerra mondiale, l'abitato ha assunto un aspetto moderno e si è sviluppato con tracciato regolare parallelamente al mare. Svolge un'importante funzione di raccordo stradale, con la via Aurelia, e marittimo, come scalo portuale di Roma e nelle comunicazioni con la Sardegna. È sede vescovile.

Storia

Fondata da Traiano nel 106 d. C., la città ebbe il nome di Centumcellae, probabilmente a causa del grande numero di magazzini di cui era fornita, essendo uno degli scali commerciali più importanti dell'epoca. Sede vescovile dal sec. IV, nel 528 fu assediata da Totila e dieci anni più tardi passò sotto il dominio bizantino. La città venne occupata nell'828 dai Saraceni, che ne fecero una base per i loro attacchi contro Roma. Svuotata dei suoi abitanti, che ripararono sui monti circostanti fondando Leopoli (o Cencelle, 854), risorse, con il nome di Civitas vetula, solo dopo la sconfitta inflitta ai Saraceni da Leone IV a Ostia (888). In epoca feudale fu possesso dei conti Ranieri di Civita Castellana, del monastero di Farfa e dei signori di Vico, che tennero testa a ogni ingerenza papale. Nel 1431 venne conquistata dalle truppe pontificie di Giovanni Vitelleschi e Nicolò Fortebraccio. Con l'invasione francese dello Stato Pontificio anche Civitavecchia venne occupata, nel marzo 1799, dalle forze del generale Merlin. La popolazione di Civitavecchia aderì di slancio agli ideali risorgimentali. Nel 1949 entrò a far parte della Repubblica Romana, che ebbe però vita breve. Nel 1859 fu realizzato il collegamento ferroviario tra Civitavecchia e Roma. Il 16 settembre 1870 la città fu annessa al regno d'Italia, quattro giorni prima dell'ingresso dell'esercito italiano a Roma. Durante la Seconda Guerra mondiale Civitavecchia fu rasa al suolo dai bombardamenti. Molti abitanti di Civitavecchia aderirono al movimento partigiano. Nel Dopoguerra si procedette alla ricostruzione. La ha sviluppato un'economia basata sull'attività turistica di passaggio, dal momento che Civitavecchia è il passaggio obbligato per che giunge a Roma usando il traghetto. 

Arte

Tra le importanti testimonianze storico-artistiche si segnalano le terme Taurine, uno dei più vasti edifici termali di epoca romana, parte di una grande villa imperiale; la Cattedrale settecentesca, affacciata sul porto; la chiesa della Stella; la fontana del Vanvitelli, costruita sul luogo dove sorgeva l'Arsenale di Lorenzo Bernini. Degna di nota è la struttura portuale, che conserva l'impianto dello scalo traianeo (inizio del sec. II d. C.). Il rinascimentale forte Michelangelo fu progettato e avviato dal Bramante nel 1508 sulle rovine dell'antico porto; fu proseguito da Antonio da Sangallo il Giovane, da Giuliano Lero e da Michelangelo, che attese alla parte superiore del mastio ottagonale. A pochi chilometri verso l'interno sono le rovine di Leopoli, con tratti di mura, una torre e resti di edifici. Il Museo Nazionale custodisce reperti archeologici della prima Età del Ferro e dei periodi etrusco, romano e medievale.

Economia

L'economia ha visto, dal periodo postbellico, un incremento costante, dovuto soprattutto alle attività del porto, che per la sua posizione geografica e per le moderne attrezzature costituisce una delle realtà più significative nel panorama del trasporto marittimo italiano. Al generale rallentamento del comparto industriale, soprattutto nei settori edile e chimico, è seguito un rafforzamento delle specializzazioni produttive (comparti farmaceutico e delle apparecchiature elettriche ed elettroniche). Sono presenti centrali termoelettriche. Grazie anche alla vicinanza con Roma, la città è un fiorente centro di attività commerciale e turistica.

Curiosità

Vi è nato il giornalista Eugenio Scalfari (1294).

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