Coello, Claudio

pittore spagnolo (Madrid 1642-1693). Di origine portoghese, fu allievo di F. Rizi ma subì in modo rilevante, specie nella ritrattistica, l'influsso di Carreño de Miranda e fu sensibile alla pittura fiamminga (Rubens e Van Dyck) e a quella italiana (Tiziano). Come frescante diede prova della sua abilità eseguendo con José Danoso (dal 1671) gli affreschi della cattedrale di Toledo, del convento di El Paular e dell'appartamento della regina. Prima di queste opere aveva realizzato alcune delle più sontuose pitture dell'arte spagnola (Entrata di Cristo a Gerusalemme, della coll. Doña Rosa del Valle a Valladolid; Vergine e bambino con le Virtù teologali, firmata e datata 1669, e il Trionfo di S. Agostino, entrambi al Prado; Annunciazione in S. Placido di Madrid). Divenuto pittore di corte nel 1685, si impose come il migliore ritrattista spagnolo della generazione successiva a Velázquez e quale precorritore della sottile ironia del Goya (Regina Maria Anna d'Austria al Prado; Carlo II, Städelsches Kunstinstitut, Francoforte). Il suo nome, tuttavia, rimane fondamentalmente legato al famoso dipinto della Sagrada Forma (L'ostia miracolosa) nella sagrestia del monastero dell'Escorial, iniziato nel 1685 e condotto a termine nel 1690.

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