Corfù (isola)

Indice

Generalità

Isola (592,08 km²) della Grecia, situata nel Mar Ionio di fronte alle coste meridionali dell'Albania e a quelle nordoccidentali della Grecia.; si allunga in direzione NW-SE parallelamente alla costa, da cui la separa il canale di Corfù. Montuosa a N (monte Pantokrátōr, 906 m), è altrove costituita da colline alternate a fertili pianure. La bellezza del paesaggio e la mitezza del clima ne fanno una frequentata meta turistica. In greco, Kérkyra.

Storia

Una tradizione ampiamente diffusa suole identificare Corfù (l'antica Corcira) con l'omerica terra dei Feaci; fiorente in età arcaica e classica per essere tappa obbligata delle rotte commerciali interessate ai mercati della Magna Grecia e dell'Adriatico, fu colonia di Corinto (ca. 734 a.C.) e, assieme alla metropoli, fondò a sua volta subcolonie sulla vicina costa illirica. Cresciuta in potenza, grazie soprattutto alla sua felice posizione geografica, divenne ben presto aperta concorrente della madrepatria. L'attrito con Corinto fu una delle componenti basilari della sua storia, dal sec. VII a.C. (la tradizione pone intorno al 660 a.C. una battaglia navale tra Corinzi e Corciresi) fino al tempo della guerra del Peloponneso (431 a.C.), che vide colonia e metropoli su fronti avversi e che ebbe proprio nella loro rivalità a proposito della questione di Epidamno uno dei suoi motivi propulsori. La sua storia fu improntata, per quanto le fu concesso, a una politica di splendido isolamento. Contesa in età ellenistica da più di un dinasta, cadde, seppur per breve tempo, in potere di Cleonimo (303 a.C.) e di Agatocle (297 a.C.); a partire dalle guerre illiriche incominciò poi gradatamente a gravitare in orbita romana. Prodottasi la divisione dell'impero, Corfù passò all'Impero di Oriente. Importante base strategica come punto di appoggio per l'espansione normanna in Oriente (1081-1147), fu riconquistata da Bisanzio e venne più volte attaccata dalle Repubbliche marinare, passando successivamente in mano ai Genovesi (1177-1206), ai Veneziani (1206-14), al Despotato d'Epiro (1214-59) e più tardi agli Angioini di Napoli (1267-1386), che ne fecero una base di espansione marittima verso Oriente e di penetrazione nei Balcani. Nel 1386 Venezia occupò l'isola e, fortificatala, la tenne fino al 1797, difendendola contro ripetuti attacchi turchi e facendone una fiorente base commerciale. Francese nel periodo rivoluzionario e imperiale, nel 1814 passò sotto il protettorato inglese con le altre isole ionie, fino a che, nel 1864, fu con esse ceduta alla Grecia. Base navale degli Alleati nel corso della prima guerra mondiale, fu sede del comitato iugoslavo in esilio. Temporaneamente occupata dall'Italia nel 1923 come garanzia per le riparazioni chieste dall'Italia alla Grecia, in seguito al massacro della missione Tellini, durante la seconda guerra mondiale fu nuovamente occupata da truppe italiane (28 aprile 1941) che, dopo l'armistizio, furono massacrate dai Tedeschi. Fu liberata nel 1944.

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