Crevacuòre

Indice

comune in provincia di Biella (34 km), 377 m s.m., 8,34 km², 1876 ab. (crevacuoresi), patrono: Natività di Maria Vergine (8 settembre).

Centro situato sul versante sinistro della bassa valle del torrente Sessera. Se ne hanno notizie a partire dal 1054; appartenne ai vescovi di Vercelli, dai quali fu dato in feudo a vari signori locali fino al 1394, quando passò ad Antonio Fieschi, ai discendenti del quale rimase fino al sec. XVIII. Passato ai Savoia, divenne importante piazzaforte dei loro domini. Fu per secoli sede di attività conciarie, sostituite dalle cartiere con il decadere nel sec. XVIII dell'uso della pergamena. § Il paese conserva l'aspetto antico, con le caratteristiche vie strette fiancheggiate da portici. Tra gli edifici religiosi spiccano la chiesa di San Gregorio Magno, nota anche come Madonna della Serra, un edificio lombardo-gotico iniziato nel sec. XV e portato a termine nei secoli successivi. Nella torre del castello quattrocentesco, ora campanile, si narra che fossero custoditi la corona, lo scettro e l'anello di re Arduino. Una passeggiata tra i boschi conduce al santuario della Madonna della Fontana, con abside e cupola ricoperte da affreschidi T. Grassi (1710). § L'economia si basa sull'industria tessile (lana e fibre sintetiche), cartaria (carte patinate per usi grafici e cartotecnici) ed edile. Si pratica l'allevamento di cani di razza pastore tedesco.

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