Crimèa, guèrra di-

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conflitto (1853-1856) tra Russia e Turchia, con l'intervento di altre potenze europee, che si localizzò per motivi occasionali in Crimea, soprattutto intorno a Sebastopoli. La guerra – uno dei tanti episodi della Questione d'Oriente – nacque dalla convinzione dello zar Nicola I di poter risolvere da solo il problema del decadente Impero ottomano, affermando una specie di protettorato su tutti i sudditi ortodossi di quell'impero. Il sultano ʽAbd ül-Meǧīd oppose resistenza alle richieste russe e, spalleggiato da Gran Bretagna e Francia, decise di ostacolare con ogni mezzo l'imperialismo russo; per costringere il sultano a trattare, lo zar occupò i principati danubiani di Moldavia e Valacchia (1853). Il governo di Vienna tentò allora una mediazione e convinse i Russi ad abbandonare i principati, già minacciati da un'avanzata dei Franco-Inglesi intervenuti nel conflitto nell'aprile del 1854. Eliminato, con lo sgombero dei principati danubiani, il pericolo di un intervento austro-prussiano, i Russi furono attaccati a Sebastopoli, base della loro flotta (settembre 1854). La città, difesa con energia, cadde solo nel settembre del 1855 in seguito a un assalto generale condotto con estrema risolutezza soprattutto dai Francesi. Gli assediati erano sotto il comando del principe Menšikov, sostituito poi dal principe Gorčakov. I Francesi erano agli ordini prima di Saint-Arnaud, poi di Canrobert e infine di Pélissier; gli Inglesi erano guidati da Raglan; i Turchi da Omar Pascià. Comandante del piccolo corpo piemontese di 15.000 uomini inviato in appoggio alle forze franco-britanniche era il generale La Marmora. Le battaglie principali, dell'Alma (20 settembre 1854), di Inkerman (5 novembre 1854) e della Cernaia (16 agosto 1855), furono tutte favorevoli agli Alleati. Prima guerra dei tempi moderni per l'enorme sforzo logistico, la guerra di Crimea provocò tuttavia perdite tremende: sui due fronti si verificarono almeno 250.000 decessi, dovuti soprattutto al colera. Nelle settimane successive alla caduta di Sebastopoli si ebbero le prime trattative di quella pace che fu poi firmata a Parigi (30 marzo 1856) e che garantì, ancora per qualche tempo, l'indipendenza e l'integrità dell'Impero ottomano. Risultati tangibili della guerra furono l'allentamento della pressione russa sui Balcani, il raffreddamento dei rapporti austro-russi col conseguente crollo definitivo del sistema che ancora si poteva chiamare della “Santa Alleanza”, l'affacciarsi del Piemonte sulla scena della grande politica europea.

Bibliografia

F. Valsecchi, L'alleanza di Crimea, Milano, 1948; V. J. Puryear, England, Russia and the Straits Question 1844-1856, Berkeley, 1951; P. Cairati, Cavour e l'intervento in Crimea, Milano, 1978.

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