Zoologia

sm. pl. [dal greco krinoeides, simile al giglio]. Classe (Crinoidea) di Echinodermi del sottotipo Crinozoi comprendente sia forme fisse che forme libere. Sono gli unici Echinodermi viventi che in posizione fisiologica hanno la faccia orale rivolta in alto. Il corpo, o calice, ha forma subconica ed è sorretto, in molte specie, da un robusto peduncolo. Le forme libere presentano, al posto del peduncolo, una corona di cirri, coi quali si possono aggrappare provvisoriamente al substrato. Intorno al corpo si diramano numerose braccia, che derivano dalla ramificazione di cinque braccia fondamentali, ciascuno fornito di due serie di sottili prominenze laterali (pinnule). Lungo la faccia orale delle braccia e delle pinnule decorrono i solchi ambulacrali, dai quali sporgono numerosi pedicelli. Tutto il corpo, inclusi il peduncolo, le braccia e le pinnule, è sostenuto da spesse piastre calcaree. La faccia orale del calice è ricoperta da una membrana, al centro della quale si apre la bocca. A questa segue un tubo digerente piegato a U, con l'ano che sbocca sulla faccia orale in posizione eccentrica. I Crinoidei sono sospensivori: orientano la corona di braccia contro la corrente e tramite i pedicelli captano zooplancton o altro materiale, che viene subito inviato ai solchi ambulacrali e tramite questi alla bocca. Hanno sessi separati, con gonadi portate dentro le braccia. Dall'uovo fecondato si sviluppano una larva detta doliolaria o vitellaria, che si fissa sul fondo e metamorfosa. Anche le larve delle forme libere si fissano, trasformandosi, prima di riassumere la vita libera, in uno stadio detto pentacrinoide. I Crinoidei vivono in mare; a grande profondità le forme peduncolate e fisse, mentre quelle a vita libera prediligono le zone litoranee. Le specie viventi vengono raggruppate nella sottoclasse Articolati che conta circa 600 specie, di cui solamente quattro presenti nei mari italiani. I Crinoidei hanno conosciuto un grande sviluppo nell'era paleozoica, se ne conoscono infatti oltre 5000 specie estinte.

Storia evolutiva: i fossili guida

I Crinoidei sono i più numerosi tra gli Echinodermi fossili. L'abbondanza di questi organismi fu talvolta così grande che per accumulo dei loro resti scheletrici si formarono delle vere e proprie rocce organogene che prendono il nome di “calcari a crinoidei”. Inoltre la loro grande varietà di forme e l'ampia distribuzione geografica hanno fatto sì che vengano spesso utilizzati quali fossili guida. I Crinoidei si originano durante la grande radiazione adattativa dell'Ordoviciano inferiore probabilmente da Echinodermi cambriani della classe Eocrinoidei. Comprendono le sottoclassi Camerata, Inadunata, Flexibilia e Articulata. Gli Inadunata rappresentano un gruppo molto vasto, con più di 200 specie, e probabilmente comprendono i primi veri Crinoidei. Sono caratterizzati da un calice rigido che passa da una forma a coppa allungata nelle specie più antiche, a una forma appiattita. Il calice è dotato di piastra radianale e la bocca è al di sotto del tegmen. Sono distribuiti dall'Ordoviciano inferiore al Permiano superiore. I Camerata, vissuti dall'Ordoviciano medio al Permiano, comprendono Crinoidei le cui piastre, saldate fra loro, formano un calice rigido privo di piastra radianale in cui la bocca e i canali ambulacrali sono ricoperti da piastrine più piccole. I Flexibilia, distribuiti dall'Ordoviciano medio al Permiano medio, erano caratterizzati da calice formato da piastre mobili. Si tratta di forme meno numerose e diverse dagli Inadunata, con i quali condividono, come convergenza adattativa, la tendenza all'appiattimento del calice. Gli Articulata, rappresentano l'unica sottoclasse dei Crinoidei ancora vivente, comparso nel Triassico, probabilmente derivato dagli Inadunata con i quali le forme articolate più primitive (come per esempio Encrinus lilliformis) mostrano diversi caratteri in comune. Tuttavia, altri Articulata triassici potrebbero essersi evoluti dai Flexibilia. Se questa duplice origine venisse confermata, questa sottoclasse non sarebbe un raggruppamento naturale, bensì polifiletico. Le forme mesozoiche avevano il calice formato da piastre articolate in cui i canali e la bocca sono allo scoperto; le braccia erano formate da una sola serie di piastre. Numerosi sono gli Articulata utilizzati come fossili guida: fra questi il più noto è il genere Pentacrinus, i cui articoli del peduncolo, di forma pentagonale, si rinvengono in abbondanza nei terreni triassici e giurassici.

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