Cristòfani, Màuro

archeologo italiano (Roma, 1941-1997). Fu allievo di M. Pallottino, che ebbe come relatore di tesi all'Università degli Studi “La Sapienza” di Roma, dove si laureò nel 1963. Nella sua formazione un ruolo importante venne svolto anche da R. Bianchi Bandinelli. Nel 1967 fu nominato ispettore archeologo presso la Soprintendenza Archeologica della Calabria; da lì passò, un anno dopo, presso quella per la Toscana. Nel 1971 divenne professore ordinario di Etruscologia e antichità italiche presso l'Università degli Studi di Pisa, passò poi a quella di Siena nel 1975 (dove fu preside della facoltà di lettere e filosofia tra il 1978 e il 1981), e all'Università di Napoli (dal 1989). Nel frattempo, nel 1981, era succeduto a Pallottino nella direzione del Centro di Studio per l'Archeologia etrusco-italica del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Ha fondato e diretto, insieme con G. Previtali, la rivista Prospettiva. Era socio del'Accademia Nazionale dei Lincei. Come archeologo militante, ha diretto scavi sull'acropoli di Volterra, nel “quartiere industriale” di Populonia e nell'area urbana di Cerveteri. La sua produzione scientifica è assai vasta e tocca diversi campi: l'epigrafia etrusca, la storia dell'Italia antica, la storia dell'arte etrusca, la cultura antiquaria. Tra i suoi contributi si devono ricordare, almeno, L’arte degli Etruschi. Produzione e consumo (1978), La scoperta degli Etruschi. Archeologia e antiquaria nel Settecento (1983), Gli Etruschi del mare (1983), Saggi di storia etrusca arcaica (1987), Tabula Capuana (1995), Etruschi e altre genti nell’Italia preromana (1996).

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