Cufra

gruppo di oasi della Libia, nel Deserto Libico, ca. 900 km a SSE di Bengasi, nell'omonima baladiya (483.510 km²; 23.800 ab. nel 1988). Disseminate entro una vasta conca, detta Uadi el-Cafra, vasta ca. 1000 km² ed elevata tra i 350 e i 450 m, sono abitate in prevalenza da Arabi e Berberi, con esigue minoranze di Tubu, che costituivano un tempo il sostrato etnico fondamentale. La falda acquifera poco profonda (7-8 m) consente la coltivazione di cereali, ortaggi, legumi, alberi da frutto e della palma dattilifera e un discreto allevamento di ovini, caprini e dromedari. Per la loro posizione, le oasi rappresentano un importante punto d'appoggio sulla pista che dalla costa mediterranea si spinge sino al Ciad. Oasi principale è quella di El Giof (Al Jawf). In arabo, Al Kufrah. § I primi abitanti furono Tubu, poi cacciati da Arabi, scesi dalla Cirenaica nel sec. XVII, cui si aggiunsero Tuaregh e neri sudanesi. Esplorata per la prima volta da G. Rohlfs nel 1879, Cufra fu capitale per alcuni anni (1895-99), sotto Muḥammad al-Mahdī, della Confraternita-Stato della Senussia. Nel 1909 in seguito ad accordi col terzo capo della Confraternita, Aḥmad ash-Sharīf, la Turchia riuscì a insediare a Cufra un caimacam, scelto però tra i seguaci del Senusso e solo nominalmente dipendente da Bengasi. Dopo la proclamazione della sovranità italiana sulla Libia (1911), solo nel 1931 l'Italia riuscì a occupare Cufra.

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