Damiétta (città)

città (89.498 ab. nel 1986) dell'Egitto, capoluogo del governatorato omonimo, situata sulla striscia di terra tra il lago Manzala e il ramo di Damietta del Nilo, a 13 km dalla foce nel Mediterraneo. Capolinea della ferrovia per Bilqâs, è mercato agricolo con industrie tessili, alimentari e calzaturiere. In arabo, Dumyât. § Fra le prime conquiste arabe (641), fu porto e centro commerciale fra i più importanti nel Medioevo. Nel periodo delle crociate venne conquistata (ma per breve tempo) da Giovanni di Brienne (1219-21) e dal re Luigi IX (1249). Perché non cadesse in mano ai nemici dell'Egitto e non fosse usata da loro come punto d'appoggio per attacchi al suo Paese, il sultano Baybars (1251) la fece distruggere e ricostruire più a sud. Riprese la sua importanza con il commercio delle tele, ma l'apertura dei canali di Suez e di Maḥmudiyya ne causarono una decadenza inesorabile. Occupata dai Francesi nel 1798, fu riconsegnata l'anno dopo ai Turchi dagli Inglesi. La città conserva ancora alcuni interessanti monumenti (sec. XIII-XVII).

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