Doderer, Heimito von-

scrittore austriaco (Weidlingau 1896-Vienna 1966). La sua fama si diffuse dopo il 1945, con la riscoperta di R. Musil. Anche in Doderer si riflettono l'evoluzione spirituale e la parabola storica della generazione che visse tra la I guerra mondiale e la fine dell'indipendenza dell'Austria. I suoi romanzi, Die Strudlhofstiege (1951; La scalinata) e Die Dämonen (1956; I demoni), sono infatti una cronaca viennese del primo trentennio del secolo, dove s'intrecciano le vite di una folla di personaggi, osservati e commentati con un umorismo a volte bonario a volte sarcastico, nel tono di una causerie svagata eppur sempre coerente. La spiccata tendenza di Doderer al simbolismo visionario, all'analisi dell'inconscio e al grottesco si è affinata con lo studio di Dostoevskij e di Freud. Il suo capolavoro è forse la novella Die erleuchteten Fenster (1951; Le finestre illuminate), dove un burocrate-automa dell'amministrazione austriaca è al centro di un processo di umanizzazione grazie a un cannocchiale che gli permette di scoprire l'esistenza di altri universi, in particolare di quello femminile. Nel 1976 sono usciti postumi i diari Commentari 1951-56, che danno importanti ragguagli sulla condizione spirituale dell'ultimo Doderer.

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