grottésco

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agg. e sm. (pl. m. -chi) (sec. XVI; da grottesca].

1) Agg., bizzarro, stranamente innaturale e deforme, ridicolo senza rallegrare: la figura grottesca di Rigoletto; anche paradossale: una situazione grottesca.

2) Sm., aspetto, situazione, circostanza che presenta tali caratteri: cadere nel grottesco; questa storia ha del grottesco

È così definito un gruppo di lavori teatrali italiani che, scritti tra il 1916 e il 1924, avevano in comune una deformazione sarcastica, talvolta spinta fino alla farsa, di una situazione tragica. La denominazione, introdotta da E. Cavacchioli (nel 1914, per La campana d'argento), trovò effettiva applicazione nel 1916, nella Maschera e il volto di L. Chiarelli. Al teatro grottesco, che ebbe il merito di liberare la drammaturgia italiana dal convenzionalismo del dramma borghese, si dedicarono, oltre ai citati autori, anche L. Antonelli (L'uomo che incontrò se stesso, 1918) e A. Casella (La morte in vacanza, 1923).

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