Duchamp, Marcel

pittore e scultore francese (Blainville 1887 - Neuilly-sur-Seine 1968). Frequentò l'Académie Julian e inizialmente fu influenzato dagli impressionisti, poi da Cézanne, dai fauves e dai cubisti (Ritratto del padre, Filadelfia, Museum of Art; Giocatori di scacchi, Parigi, Musée d'Art Moderne). Appartenne al gruppo dei cubisti dissidenti della "Section d'Or", sotto la cui egida espose nel 1912 il Nu descendant un escalier (Filadelfia, Museum of Art), in cui l'assimilazione del movimento muscolare a quello meccanico, che altera non solo l'aspetto, ma la sostanza stessa dell'uomo, è condotta in chiave non apologetica, ma sottilmente ironica e antifigurativa. Egli è così il primo a contestare con l'arma dello scetticismo il mito della tecnica, confermandone il relativismo e degradandola a valvola di sfogo degli impulsi umani inconsci e inibiti dalla società (La mariée mise à nu par ses célibataires, même, 1915-23, Filadelfia, Museum of Art). A New York, dove si trasferì nel 1915 associandosi al gruppo di A. Stieglitz, diede vita, assieme a Picabia e Man Ray, al dadaismo newyorkese (1916). I suoi ready-made, inventati fin dal 1913 (Ruota di bicicletta, 1915; Portabottiglie, 1915; Fontana, 1917), da un lato operano un capovolgimento nella scala canonica dei valori, dall'altro rivendicano all'artista la più assoluta libertà espressiva (Perché non starnutire?; 1921, Stoccolma, Moderna Museet). Dopo il 1923, Duchamp abbandonò la pittura per dedicarsi a studi sul movimento che si concretano in costruzioni cinetiche quali la Rotary demisphère. Per approfondire Vedi Gedea Arte vol. 9 pp 194-199 "Per approfondire Vedi Gedea Arte vol. 9 pp 194-199"

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