Dulles, John Foster

uomo politico statunitense (Washington 1888-1959). Esordì nella vita pubblica nel 1907 partecipando alla Conferenza dell'Aia. Nel 1919, alla Conferenza di Versailles, si mise in luce intervenendo nella questione delle riparazioni tedesche. Prese parte, successivamente, alle più importanti conferenze internazionali, tra cui quella di San Francisco (1945). Militante nel Partito repubblicano, nel 1949 divenne senatore. Delegato all'ONU e consigliere di Acheson, partecipò all'elaborazione del piano Marshall e fu l'artefice del trattato di pace col Giappone (1951). Anticomunista intransigente, ripudiò come immorale il containment, basato sulla coesistenza con l'Unione Sovietica, proponendo di passare al contrattacco per “liberare” i popoli sotto “dominazione” comunista (dottrine della liberation e del roll back). Segretario di Stato dal 1953, sostenne l'integrazione dell'Europa occidentale, la riabilitazione del Giappone, l'attribuzione della massima considerazione allo scacchiere asiatico e una vasta azione propagandistica mirante a scardinare il blocco comunista. Caldeggiò inoltre la creazione di un arsenale nucleare, che doveva dare credibilità alla dottrina della rappresaglia massiccia (1954). Più cauta fu la sua politica in occasione della rivolta d'Ungheria (1956); ma, nel 1958, fece intervenire i marines nel Libano e, in occasione della crisi di Berlino dello stesso anno, sostenne la dottrina del brinkmanship (secondo la quale i Paesi, pur di mantenere la pace, devono camminare sull'orlo della guerra). Considerato uno dei protagonisti della guerra fredda, fu criticato per la sua rigidità e per l'incapacità obiettiva di affrontare con duttilità e fantasia politica la situazione internazionale.

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