Enrico di Gand

filosofo e teologo, detto Doctor Solemnis (ca. 1217-1293). Fu maestro di teologia all'Università di Parigi ed ebbe una parte importante nelle controversie dottrinali del suo tempo. Il suo pensiero, che per molti aspetti si contrappone al tomismo, s'ispira all'agostinismo, senza però seguirlo pedissequamente. In metafisica, rifacendosi a una dottrina dell'essere di evidente ispirazione avicennistica, rifiuta la distinzione reale fra essenza e esistenza, in quanto ogni essenza ha il suo essere come similitudine dell'essere divino. Di conseguenza è ignorata la nozione tomistica di potenza. In gnoseologia identifica l'intelletto agente con Dio, nel quale sono le regole della conoscenza, anche se la conoscenza naturale non ha bisogno di un'illuminazione divina speciale. Per Enrico di Gand la volontà non è necessariamente condizionata dall'intelletto e gli è superiore perché ha per oggetto il bene, che è il valore supremo. Enrico di Gand si tiene su una linea di pensiero tradizionale, ma con punte di originalità che anticipano sia il realismo di Duns Scoto sia il nominalismo di Guglielmo Occam. Opere principali, pubblicate postume: Quodlibeta (1518) e una summa teologica, incompleta (1520).

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