comune della Città Metropolitana di Napoli (9 km), 44 m s.m., 19,64 km², 50.617 ab. secondo una stima del 2021 (ercolanesi), patrono: santa Maria di Pugliano (15 agosto) e san Gennaro (19 settembre).

Generalità

Città situata alle pendici occidentali del Vesuvio (nel cui parco nazionale è compresa), affacciata sul golfo di Napoli. Stretta tra Portici e Torre del Greco, è parte integrante del territorio metropolitano di Napoli. La bellezza del paesaggio circostante fece di Ercolano un rinomato luogo di villeggiatura già in epoca romana.

Storia

Herculaneum, fondata, secondo la leggenda, da Ercole (da cui il nome), fu nel sec. VI a. C. sotto l'influenza dei Greci di Napoli e Cuma e verso la fine del sec. V a. C. cadde sotto il dominio dei Sanniti. Conquistata dai Romani all'inizio del sec. III a. C., divenne municipio e accolse forse una colonia di veterani (sec. I). Colpita da un devastante terremoto nel 62, scomparve sotto una spessa coltre di fango frammisto a lava nella celebre eruzione del Vesuvio (79). L'attuale abitato (chiamato Resina fino al 1969) sorse forse ai margini della distrutta città. Nel Medioevo ebbe scarsa importanza e fino al sec. XV la zona fu ricordata come una landa scarsamente popolata, possesso dei Carafa, cui rimase fino al 1669. Con i Borbone divenne una della località di villeggiatura preferite dal patriziato napoletano, che vi eresse fastose dimore.

Arte

Gli scavi (iniziati clandestinamente agli inizi del sec. XVIII, continuati per volere di Carlo di Borbone nel 1738, interrotti e poi ripresi nel 1927) hanno portato alla luce un settore della città a pianta regolare, con grandi insulae rettangolari. Gli edifici pubblici di maggiore interesse sono il teatro, scavato e spogliato nel Settecento della sua decorazione marmorea e delle statue, la basilica, le terme e la cosiddetta “grande palestra”. Singolari sono le case private e le ville signorili, molte delle quali hanno conservato i mobili e le strutture lignee. Fra le più belle si ricordano la casa Sannitica, quella del Tramezzo di Legno (con prospetto conservato fino al secondo piano), quelle dei Cervi e dell'Atrio a mosaico, scenograficamente disposte sui bastioni che chiudevano la città verso il mare. La celebre villa dei Papiri, la cui scoperta costituì l'evento più significativo della prima campagna di scavi, ha restituito, oltre a una biblioteca di circa 1800 volumen in papiro (tra cui scritti di Epicuro della scuola di Filodemo di Gadara, che qui insegnò nella seconda metà del sec. I a. C.), una straordinaria quantità di sculture in marmo e bronzo, esposte al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Il complesso archeologico è stato dichiarato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.

Economia

Alle attività turistiche, legate all'eccezionale patrimonio archeologico, si affiancano l'agricoltura (ortaggi, frutta e uva da vino) e l'industria, che opera nei settori alimentare, enologico (vesuvio DOC) e dell'abbigliamento.

Curiosità

Resina (precedente denominazione di Ercolano) ha dato il nome a un gruppo di pittori, che qui si incontravano per dipingere dal vero. La Scuola di Resina venne fondata attorno al 1860 e ne fecero parte, tra gli altri, F. Rossano, M. De Gregorio, G. De Nittis e A. Cecioni.

Bibliografia

E. Corti, Ercolano e Pompei. Morte e rinascita di due città, Torino, 1957; M. Brion, Pompei ed Ercolano, Novara, 1962; A. De Franciscis, Ercolano e Stabia, Novara, 1974; A. e M. De Vos, Pompei, Ercolano, Stabia, Bari, 1988; V. Bracco, Tra Ercolano e Pompei, La Spezia, 1989.

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