Falèria

Indice

comune in provincia di Viterbo (49 km), 202 m s.m., 25,70 km², 2043 ab. (faleriani), patrono: san Giuliano (terza domenica di maggio).

Centro dei monti Sabatini, situato su uno sprone a dominio del fosso della Mola. Di origine falisca, compresa nel Ducato di Roma, divenne possesso della Chiesa nel sec. VIII. Successivamente passò agli Anguillara (sec. XIII), che vi costruirono un castello, tornando poi definitivamente allo Stato Pontificio (1465).⿿ Il borgo conserva una struttura tipicamente medievale, cui si affiancano case e palazzi rinascimentali e del sec. XVIII. Il castello degli Anguillara (sec. XVI), edificato su fondazioni medievali, presenta finestre e portali decorati oltre a un bel cortile con portico a loggia. Su un'alta scalinata sorge la parrocchiale di San Giuliano, risalente al sec. XII, ma molto rimaneggiata fino al sec. XVII, con campanile medievale, un portale rinascimentale e, all'interno, una tavola del sec. XV.⿿ L'agricoltura è rivolta prevalentemente alla coltivazione del nocciolo, dell'olivo e della vite. L'industria opera nei settori edile e dei materiali da costruzione.

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