Fanerògame

sf. pl. [sec. XVIII; da fanero-+greco gámos, nozze]. Raggruppamento del regno vegetale che comprende le piante superiori, ossia quelle dotate di apparati riproduttivi ben evidenti, di solito organizzati in fiori (per cui le Fanerogame vengono anche dette Antofite), dai quali si sviluppano i semi (per cui si dicono anche Spermatofite). Sono organismi aplodiplonti, con alternanza antitetica di uno sporofito e di un gametofito: la prevalenza dello sporofito sul gametofito, peraltro, è tale che l'alternanza di generazione si dice mascherata. L'individuo costituito dallo sporofito assume l'aspetto di una pianta a cormo, con radici, fusto e foglie, mentre il gametofito, sempre eterotallico, ridotto di dimensioni e durata, si sviluppa all'interno dello sporofito, in certo qual modo come parassita. Gli organi riproduttori (megaspore e granuli pollinici) sono raccolti in fiori diversi (fiori diclini o unisessuali) o sui medesimi fiori (fiori monoclini ed ermafroditi); l'apparato maschile consta di microsporofilli detti stami (o squame polliniche nelle Gimnosperme), l'apparato femminile consta di macrosporofilli detti carpelli (squame fruttifere nelle Gimnosperme) recanti macrosporangi (ovuli). La fecondazione avviene attraverso il trasporto passivo dei granuli pollinici (impollinazione) e la fusione del nucleo spermatico (gamete maschile) con l'oosfera (gamete femminile). Dall'oosfera fecondata si sviluppa un embrione che, accompagnato da certi tessuti dello sporofito (assieme ai quali costituisce il seme) ed eventualmente da altri (che formano il frutto), abbandona la pianta madre e va a svilupparsi altrove. Le Fanerogame comprendono le Angiosperme (con ovuli che si sviluppano all'interno di un ovario) e le Gimnosperme (con ovuli nudi).

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