Definizione

sm. [sec. XIX; greco gamétēs, coniuge]. Cellula aploide mediante la quale si realizza il processo di fecondazione negli esseri viventi dotati di riproduzione sessuata, originata dal processo di divisione cellulare detto meiosi. Dalla fusione dei gameti maschile e femminile si origina un nuovo individuo, tranne in alcune specie in cui il processo riproduttivo avviene per partenogenesi (in cui generalmente si ha la formazione di un embrione da un gamete femminile senza la partecipazione di un gamete maschile).

Zoologia

Negli animali, i gameti che partecipano alla fecondazione possono essere morfologicamente identici (isogameti), come in vari Protozoi, ma nella maggior parte dei casi sono diversi (anisogameti); in questo caso uno (macrogamete) si distingue per le maggiori dimensioni nei confronti dell'altro (microgamete); il macrogamete, ricco di materiali di riserva, con abbondante citoplasma e grosso nucleo, poco mobile, si sviluppa nell'ovario e rappresenta il gamete femminile o uovo; il microgamete, più piccolo e molto mobile, si forma nella gonade maschile (testicolo) e costituisce il gamete maschile, detto anche spermatozoo o spermio.

Botanica

Nei vegetali i gameti vengono prodotti entro particolari apparati uni- o pluricellulari, detti gametangi; essi possono essere mobili per mezzo di ciglia (planogameti o zoogameti), oppure immobili (aplanogameti); inoltre, secondo il grado di differenziazione reciproca, si distinguono in isogameti, quando sono morfologicamente identici e funzionalmente equivalenti; eterogameti, quando sono distinguibili in due categorie differenti solo per ordine di grandezza (micro- e macrogameti); oogameti, quando differiscono sia per forma e grandezza sia per comportamento, nel qual caso, infine, i gameti maschili si dicono spermatozoidi o anterozoi, quelli femminili oosfere o cellule uovo.

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