Fontanellato

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comune in provincia di Parma (20 km), 45 m s.m., 53,90 km², 7092 ab. (fontanellatesi), patrono: Santa Croce (3 maggio).

Centro nella pianura alla sinistra del fiume Taro. Già importante sotto i Longobardi, ebbe dall'alto Medioevo un castello che appartenne ai marchesi d'Este e ai Pallavicino. All'inizio del Quattrocento passò ai Sanvitale, che lo fortificarono.§ La rocca, eretta nel sec. XV sull'area di una fortezza dei Pallavicino (sec. XII), fu trasformata in sontuosa dimora, circondata da un profondo fossato, da Galeazzo Sanvitale: è uno dei castelli meglio conservati dell'Emilia. Celebri gli affreschi del Parmigianino (1524), che narrano il mito di Diana e Atteone. Nel 1948 il conte Sanvitale la vendette con tutti gli arredi al comune, che la trasformò in museo. Presso la rocca sorge la parrocchiale tardogotica di Santa Croce (sec. XV) con pregevoli arredi lignei barocchi. Il santuario della Madonna del Rosario, meta di turismo religioso, fu edificato dai domenicani (1641-60); conserva una Madonna lignea del 1615 e un monumentale organo del 1699. Il piccolo Teatro Comunale è del 1860.§ L'agricoltura produce pomodori, cereali, barbabietole e foraggi per l'allevamento di suini e bovini da latte, per il fiorente settore alimentare (salumifici, caseifici e conserve), cui si affiancano industrie meccaniche, di imballaggi, per la lavorazione delle materie plastiche, e cave di ghiaia. Il settore del restauro del mobile e dell'antiquariato è animato anche da un importante mercato mensile di notevole richiamo turistico.§ Vi nacque l'archeologo Luigi Pigorini (1842-1925).

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