Gàlati, Lèttera ai-

lettera di San Paolo contenuta nel Nuovo Testamento, indirizzata alle Chiese della Galazia, turbate dalla controversia sul giudaismo. Particolarmente importante per i suoi contenuti storico-dottrinari, è la più polemica delle lettere paoline, piena di sarcasmo, d'ironia e anche d'ingiurie: si tratta di accettare la funzione del cristianesimo come valore universale o di relegarlo a una semplice variante della religione ebraica; impegna direttamente la tesi di San Paolo di allargare la diffusione del cristianesimo a tutti i popoli e l'apostolo la difende con tutto l'ardore del suo carattere, sapendo di combattere una battaglia decisiva. Essa si compone di sei capitoli, che si possono suddividere in tre parti con un prologo (1,1-10) e un epilogo (6,11-18). Nella prima parte (apologetica; 1,11-2,21), l'apostolo si sforza di difendere la legittimità del suo “vangelo”; nella seconda parte (dogmatica; capitoli 3 e 4) contestando le opere della Legge mosaica sostiene che per la salvezza è necessaria solo la fede in Gesù Cristo; nella terza parte (morale; capitoli 5-6: 10) dà indicazioni pratiche ribadendo che la “schiavitù” giudaica è superata. La polemica antigiudaizzante di San Paolo fu usata da Lutero per contestare le opere meritorie e asserire il primato della sola fides. La lettera sarebbe stata scritta, secondo alcuni studiosi, nel 49 d. C.; secondo altri, nel 52 o nel periodo 53-54.

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