Gandino

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comune in provincia di Bergamo (24 km), 610 m s.m., 29,14 km², 5649 ab. (gandinesi), patrono: santi Ponziano, Quirino, Valentino e Flaviano (prima domenica di luglio).

Centro della bassa val Seriana, situato in una vasta conca alla destra del torrente Romna. Dai vescovi di Bergamo passò ai Ficieni, dai quali si emancipò nel 1233 costituendosi in libero comune. Caduto sotto il dominio dei Visconti (1364), nel 1428 passò a Venezia. Parte della Repubblica Cisalpina dal 1797 al 1814, fu capoluogo di cantone.§ Di grande interesse è la basilica dell'Assunta (1423), con rifacimenti del 1623 di Giovanni Maria Bettera; presenta un interno maestoso, con ricchi altari e arredi lignei, tra cui la balaustra in bronzo con colonne e rilievi di Francesco Lagostino (1590). Da segnalare sono l'adiacente Museo della Basilica, ricco di arazzi fiamminghi del sec. XVI, paramenti dei sec. XIII-XV, sculture, tele, oreficerie e affreschi dal sec. XV al XVIII, e il Tesoro della Basilica, tra cui spicca la Croce di Matrenyanos de’ Filippis, capolavoro dell'oreficeria gotica del sec. XV. Tra gli edifici civili si ricordano i secenteschi palazzi Bertocchi, Radici e Motta, con corte porticata.§ Già sede dal Seicento dell'industria di coperte e tessuti in lana (pannilani), che raggiunse grande fama nei sec. XVIII e XIX, è un importante centro dell'industria laniera, tessile e dell'abbigliamento. Nel territorio sono presenti anche aziende che operano nei settori metalmeccanico, elettrotecnico, meccanico e delle materie plastiche. Fiorente l'attività turistica, soprattutto invernale, ma anche estiva (la zona sciistica di Conca del Farno è anche d'estate area escursionistica). Si pratica l'allevamento bovino.§ Degna di nota la processione in occasione del Corpus Domini, durante la quale il clero sfila indossando preziosi e antichi paramenti.

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