Guarini, Giovan Battista

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poeta e letterato italiano (Ferrara 1538-Venezia 1612). Professore di retorica e di poetica a Ferrara fu, dopo la partenza di T. Tasso, il poeta più apprezzato della corte estense e da Alfonso II d'Este ebbe importanti incarichi politici a Torino, a Roma e in Polonia. Scrisse rime, una commedia (L'idropica, rappresentata nel 1608), trattati letterari e politici, lasciando inoltre un ricco epistolario. Gli dette fama il dramma pastorale Il pastor fido (scritto tra il 1580 e il 1583 e pubblicato nel 1590) che l'autore definì tragicommedia per la fusione di elementi comici e di elementi tragici. L'opera fu criticata dagli aristotelici del tempo: nel Compendio della poesia tragicomica (1601) Guarini la difese sostenendo il fine edonistico dell'arte e la possibilità dei generi “misti”. Il pastor fido si configura come un'amplificazione dell'Aminta di Tasso di cui rinnova l'atmosfera idillico-sensuale, continuandone anche la struttura tecnica ma con un impiego più intenzionale della sonorità musicale, con maggiori allusioni e indugi sensuali, un più ricco intreccio e facendo prevalere, sull'armonia classica del modello tassiano, un gusto scenografico immaginifico e concettuoso, apertamente preludente alla sensibilità barocca.

E. Bonora, Il Classicismo dal Bembo al Guarini, in E. Cecchi, N. Sapegno, Storia della letteratura italiana, Milano, 1966; A. Cervone Romano, Gli eccentrici del Rinascimento, Caltanissetta, 1979

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