Hertz, Heinrich Rudolf

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fisico tedesco (Amburgo 1857-Bonn 1894). Riprendendo alcuni lavori di H. Helmholtz, di cui era stato allievo, iniziò nel 1884 i classici esperimenti che lo resero famoso e attraverso i quali giunse alla conferma della teoria elettromagnetica di J. C. Maxwell. Avvalendosi di un oscillatore e di un risuonatore a scintilla da lui ideati, provò sperimentalmente (1887) l'esistenza di onde elettromagnetiche (onde hertziane), previste teoricamente da Maxwell sedici anni prima, e ne determinò la velocità e le varie modalità di propagazione. Dimostrò che tali onde obbediscono alle stesse leggi delle onde luminose e sono quindi suscettibili di riflessione, rifrazione, interferenza e convergenza mediante lenti. Notevole inoltre la sua opera sulla meccanica: Die Prinzipien der Mechanik in neuem Zusammenhang dargestellt (I principi della meccanica esposti in una nuova connessione), pubblicata postuma nel 1894, con la quale contribuì sia alla sistemazione assiomatica di questa disciplina sia allo sviluppo della filosofia della scienza. Da un'unica assunzione generale dedusse tutte le singole leggi particolari della meccanica e, con sottilissime argomentazioni logiche e matematiche, svincolò i principi base della meccanica (legge del movimento del punto di gravità, legge delle superfici per i sistemi in rotazione, principio della conservazione delle forze vive, principio di minima azione) dagli stretti legami con le forze attrattive newtoniane, costanti, conservative. Per il principio di Hertz della direttissima, vedi variazionale.

Bibliografia

C. Tarsitani, Il superamento teorico e critico dell'elettrodinamica dell'azione a distanza nell'opera di Hertz, in “Quaderni di storia e critica della scienza”, n. s., Pisa, 1972.

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