Herzen, Aleksandr Ivanovic

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uomo politico e scrittore russo (Mosca 1812-Parigi 1870). Figlio di un nobile ufficiale della Guardia e di una tedesca, studiò fisica e matematica all'Università di Mosca. Si appassionò alle discussioni politiche e lesse molte opere filosofiche, subendo l'influsso del conte di Saint-Simon, di Proudhon, di Hegel e di Bakunin. Arrestato nel 1834 e condannato al confino per aver organizzato con N. P. Ogarëv un centro di diffusione socialista, tornò a Mosca nel 1840 entrando in contatto con Belinskij e altri occidentalisti. Si dedicò allora all'attività letteraria e scrisse il suo unico romanzo: Di chi la colpa? (1846), sul tema, divenuto poi caro a tanta letteratura russa, dell'“uomo superfluo”, cui seguirono i racconti riuniti sotto il titolo Racconti interrotti. Nel 1847, inviso alla polizia, preferì lasciare definitivamente la Russia. In Francia fu testimone della rivoluzione del 1848. Espulso per aver collaborato ai movimenti rivoluzionari e per aver propugnato riforme sociali ispirate a concezioni populistiche, passò in Svizzera e in Italia e infine, nel 1852, si stabilì a Londra dopo aver pubblicato le Lettres de France et d'Italie e Vom anderen Ufer (Dall'altra sponda), ripensamento sul romanticismo rivoluzionario del 1848. In Inghilterra si mantenne in contatto con alcuni capi dei movimenti rivoluzionari occidentali: Kossuth, Mazzini, Garibaldi e L. Blanc. Convinto della fine inevitabile dell'Occidente, condannato da una borghesia corrotta ed egoista, elaborò (in opposizione al deleterio sviluppo industriale imperante) una sua concezione sociale fondata sullo sviluppo delle antiche istituzioni patriarcali russe: il comune rurale, la cooperativa artigiana. Impegnato a propagandare le sue teorie, costituì la prima casa editrice in lingua russa all'estero e pubblicò l'almanacco Poljarnaja Zvezda (La stella polare) e la rivista Kolokol (1857-61; La campana), diffusi clandestinamente anche in Russia. Dopo il 1864, Herzen si trasferì in Svizzera e infine a Parigi, dove morì, lasciando la sua opera più preziosa con Passato e pensieri, scritta tra il 1852 e il 1857, di cui la prima parte uscì a Londra nel 1861 e l'opera completa nel 1867. Altissima testimonianza spirituale non solo della sua vita difficile e tormentata, in cui si inseriscono anche la fuga e la morte disperata della moglie, Passato e pensieri è l'evocazione e la testimonianza di tutti i fermenti che travagliarono l'Europa dalla campagna di Russia del 1812 all'insurrezione polacca del 1863. Alieno com'era, per sua formazione spirituale, a ogni violenza rivoluzionaria, Herzen respinse suggerimenti e consigli di fomentare una rivoluzione in Russia confortato nelle sue speranze riformatrici dall'emancipazione dei servi della gleba concessa nel 1861 dallo zar Alessandro II.

Bibliografia

V. Gitermann, Storia della Russia, vol. II, Firenze, 1963; M. Malia, Alle origini del socialismo russo, Bologna, 1972; F. Venturi, Il populismo russo, Torino, 1972; T. Herwegh, Aleksandr Ivanovic Herzen, Londra, 1980.

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