Heym, Stefan

pseudonimo dello scrittore tedesco Helmut Fliegel (Chemnitz 1913-Gerusalemme 2001). Nel 1933, con l'avvento del nazismo, emigrò prima in Cecoslovacchia, poi negli Stati Uniti dove lavorò come giornalista. Nel 1953 si trasferì definitivamente a Berlino Est. Nei primi romanzi, scritti in inglese, Hostages (1942; apparso nel 1958 in lingua tedesca col titolo Der Fall Glasenapp, Il caso Glasenapp), The Crusaders (1948; apparso nel 1950 in lingua tedesca col titolo Kreuzfahrer von heute, Crociati di oggi), The Eyes of Reason (1951; apparso nel 1955 in lingua tedesca col titolo Die Augen der Vernunft, Gli occhi della ragione), Heym riprese eventi di storia contemporanea ed episodi della seconda guerra mondiale intrisi di un profondo realismo psicologico. Democratico convinto, Heym si sentì impegnato a risolvere gli spinosi problemi dell'allora Repubblica Democratica Tedesca, difendendo tuttavia, nel romanzo 5 Tage im Juni (1974; Cinque giorni di giugno), la validità del suo ordinamento politico. Insieme agli altri grandi della letteratura tedesca dell'Est, come C. Wolf e H. Müller, rappresentò quella parte di intellettuali che scelsero di continuare a lavorare nella loro terra, preferendo l'opposizione interna all'esilio volontario: i suoi scritti successivi lo portarono nel 1979 all'espulsione dall'Associazione Scrittori, o la presa di posizione a favore del cantautore Wolf Biermann, colpito da provvedimenti punitivi, in seguito alla quale Heym fu costretto a pubblicare, fino alla riunificazione, quasi esclusivamente nella Germania Occidentale. Tra le sue opere si ricordano inoltre il racconto Die Richtige Einstellung (1976; Il giusto atteggiamento), il saggio 1980 Wege und Umwege (1980; Strade e vie traverse), i romanzi Ahasver (1981) e Schwarzenberg (1984; Montagna nera), l'autobiografia Nachruf (1988; Elogio funebre). Heym, che fu tra i fondatori del Comitato per la Giustizia a tutela degli interessi di cittadini della ex DDR, compose la raccolta di racconti Auf Sand gebaut (1990; Costruire sulla sabbia) sul tema della riunificazione da lui da sempre considerata un evento “possibile e naturale”. Successivamente pubblicò il romanzo Radek (1995), in cui viene ricostruita la biografia del politico Karl Radek, riparato a Mosca dopo la sua espulsione da Berlino nel 1919 e poi processato e condannato all'esilio per la sua opposizione allo stalinismo. Nel 1996 è uscito infine Der Winter unseres Missvergnügens (L'inverno del nostro malcontento).

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