sigla dell'inglese Integrated Services Digital Network (rete digitale per servizi integrati). Rete multiservizio in grado di effettuare tutti i servizi di telecomunicazione tramite una sola connessione digitale.

Cenni storici

Il processo di trasformazione delle reti telefoniche da analogiche a numeriche è cominciato negli anni Sessanta del XX sec., con l'introduzione delle tecniche di modulazione a impulsi di codice (PCM, Pulse Code Modulation) e multiplazione a divisione di tempo (TDM, Time Division Multiplexing), ancora utilizzate. Il segnale da trasmettere viene convertito da analogico a numerico, effettuando un campionamento (a una velocità di 8000 campioni al secondo) della forma d'onda originaria e codificando gli impulsi in forma digitale (utilizzando 8 bit per ciascun campione). I segnali PCM a 64 Kb/s (8000 campioni/s per 8 bit/campione) così ottenuti vengono poi multiplati su uno stesso portante trasmissivo, assegnando a ogni canale originario una porzione (slot) di tempo. La seconda tappa del processo di numerizzazione della rete ha avuto luogo negli anni Ottanta, quando sono stati introdotti i primi autocommutatori numerici e si è arrivati a una rete telefonica digitale integrata nelle tecniche (IDN, Integrated Digital Network) di trasmissione e commutazione (basata su un trattamento unico dei canali a 64 Kb/s), ma ancora accessibile tramite doppino analogico di utente. Con l'avvento dell'ISDN il processo di numerizzazione (o digitalizzazione) è stato esteso anche alla rete di distribuzione, cioè al tradizionale doppino telefonico, ottenendo così un'infrastruttura pubblica totalmente numerica (per accesso, trasmissione e commutazione) che consente l'integrazione dei servizi relativi al trasferimento delle varie tipologie di informazione (voce, video e dati). Il concetto di ISDN si è sviluppato, però, all'inizio degli anni Settanta in ambito CCITT (Comitato Consultivo Internazionale per la Telefonia e Telegrafia), ma le attività di definizione delle normative internazionali sono cominciate solo all'inizio degli anni Ottanta e l'avvio commerciale dei primi servizi sperimentali nel 1987. In Italia, il servizio ISDN è stato avviato come servizio pilota, limitato alle grandi aree metropolitane, nella seconda metà del 1991; alcuni anni dopo è partita la fase del servizio su larga scala, per il quale sono state recepite le normative paneuropee per il servizio Euro-ISDN.

Tipi d'accesso

Sono disponibili due tipi di accesso ISDN: l'accesso base (BRA, Basic Rate Access), rivolto all'utenza domestica e alla piccola utenza affari, e l'accesso primario (PRA, Primary Rate Access), riservato a grandi aziende. Dal punto di vista dell'utilizzatore, una ISDN è descritta dagli attributi dell'interfaccia utente/rete, che definiscono le caratteristiche fisiche, elettriche, di protocollo, di servizio, di manutenzione e di prestazioni messe a disposizione dell'utente dalla rete. Uno degli obiettivi dell'ISDN è quello di definire un numero ridotto di interfacce multifunzione che supportino in modo economico la più ampia gamma di applicazioni e dispositivi d'utente. Sono stati definiti 5 insiemi di funzioni per l'accesso ISDN: a) il terminale di tipo TE 1 (Terminal Equipment type 1), un sistema terminale appositamente costruito per la rete ISDN, come per esempio un telefono ISDN o un fax ISDN; b) il terminale di tipo TE 2 (Terminal Equipment type 2), un sistema terminale non compatibile con la rete ISDN, come per esempio i normali telefoni o fax analogici; c) l'adattatore di terminale TA (Terminal Adaptor), che consente la connessione di un terminale di tipo TE 2 a un'interfaccia ISDN; d) la terminazione di rete di tipo NT 1 (Network Termination type 1), che chiude da un punto di vista fisico ed elettrico la linea di trasmissione d'utente e rappresenta il confine delle competenze del gestore di rete; e) la terminazione di rete di tipo NT 2 (Network Termination type 2), che svolge funzioni di concentrazione e di commutazione (per esempio, controllori di terminali, centralini di commutazione privati, LAN). Sono stati introdotti inoltre 4 punti di riferimento, indicati con le lettere “R”, “S”, “T” e “U”, che rappresentano la delimitazione tra i vari gruppi funzionali. In particolare il punto di riferimento “R” costituisce l'interfaccia tra TE 2 e TA, il punto di riferimento “S” costituisce l'interfaccia tra TA e NT 2 o tra TE 1 e NT 2, il punto di riferimento “T” costituisce l'interfaccia tra NT 2 e NT 1, mentre il punto di riferimento “U” costituisce l'interfaccia tra NT 1 e la terminazione di linea LT (Line Termination) corrispondente alla scheda di utente sulla centrale locale ISDN. Nella pratica più gruppi funzionali possono risiedere all'interno di un unico dispositivo fisico, dando così luogo a diverse configurazioni fisiche.

Tipi di servizi

Il CCITT ha definito tre classi di servizi di telecomunicazioni in ambito ISDN: i servizi portanti (bearer), che prevedono il semplice trasporto delle informazioni da utente a utente, in modo trasparente rispetto ai contenuti dei messaggi e senza l'introduzione di valore aggiunto da parte della rete (esempi di questi servizi sono la connettività numerica a 64 Kb/s, che garantisce un collegamento interamente numerico tra utenti ISDN, la connettività analogica in banda fonica per la trasmissione dati con modem e il servizio di fonia verso utenti appartenenti alla rete telefonica generale; i teleservizi (teleservice), che uniscono alle funzionalità di trasporto le prestazioni di trattamento delle informazioni negli apparati terminali (ricordiamo la videotelefonia e il telex; i servizi supplementari (supplementary), che sono prestazioni addizionali che arricchiscono le due precedenti categorie di servizi (alcuni esempi sono: l'identificazione della linea chiamante, che indica al chiamato il numero dell'utente chiamante, e la numerazione d'utente multipla che permette di assegnare più numeri telefonici a un unico attacco d'utente).

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