réte (telecomunicazioni)

l'insieme di apparati telefonici di utente, posti di pubblica utenza telefonica, stazioni di radiocomunicazione, centrali di commutazione e instradamento interurbano e delle relative linee di interconnessione di tipo telefonico o anche hertziano. Nel campo della telefonia, secondo l'ambito di instradamento del traffico si distinguono: reti urbane, interurbane, locali, settoriali, distrettuali, interdistrettuali, compartimentali, nazionali, internazionali e mondiali. Nel campo della telegrafia automatica si hanno invece reti telex (dall'inglese Teleprinter Exchange), gestite solitamente dalle amministrazioni postali locali, e reti gentex (dall'inglese General Telegraph Exchange), gestite da società concessionarie del servizio. In un ambito urbano, servito da più centrali telefoniche, l'insieme delle centrali e delle linee di interconnessione viene detto rete policentrica. Le linee relative possono collegare tutte le centrali tra loro direttamente (rete a maglia) oppure (caso questo dell'ambito telefonico locale) indirettamente tramite dei transiti lungo alcune direttrici di traffico e successive commutazioni di centrale (rete a stella). Nella rete telefonica nazionale può esistere poi anche un ambito particolare destinato al servizio specializzato di interconnessione di utenti di notevole importanza per lo scambio di informazioni telefoniche e telegrafiche nonché di dati di elaborazione gestionale o di calcolo. Detto servizio, cui sono destinate apparecchiature specializzate di alta professionalità e linee selezionate per qualità e affidabilità, viene detto rete fonia e dati. Nel caso infine dei servizi radioelettrici viene detto rete di radiodiffusione nazionale l'insieme di stazioni radiotrasmittenti opportunamente dislocate sul territorio nazionale e operanti su varie frequenze per la radiodiffusione dei notiziari e dei programmi radiofonici. Alle reti telefoniche, telex, fonia e dati (a commutazione di circuito, ossia con un circuito fisico attivo fra due punti per la durata del collegamento), prevalentemente analogiche, si sono affiancate recentemente le reti a commutazione di pacchetto, tipicamente digitali. Il principio è quello di dividere l'informazione digitale in moduli autosufficienti, ossia in “pacchetti” relativamente piccoli (fino a 8000 bit). Questi ultimi contengono, oltre a una parte del messaggio, l'indirizzo di destinazione, l'informazione per la ricostruzione del messaggio e codici di correzione o segnalazione di errore. I pacchetti possono venire così immagazzinati durante il percorso e istradati in funzione del traffico di rete, per poi venire ricostruiti nel messaggio alla stazione ricevente. Le reti a commutazione di pacchetto (vedi anche LAN) hanno cominciato a diffondersi negli anni Ottanta del sec. XX principalmente per connettere elaboratori dei centri di ricerca, delle università, della pubblica amministrazione e anche di imprese. Internet ha poi collegato diversi milioni di persone e di elaboratori che concorrono alla gestione distribuita della rete. L'evoluzione ha portato a reti multiservizio in grado di effettuare in modo integrato (ISDN) e tramite una sola connessione digitale tutti i servizi di telecomunicazione. In concreto ISDN è concepito per fornire servizi di videocomunicazioni con immagini a colori e in movimento, fax ad alta velocità e qualità, telefonia con avanzati servizi supplementari, trasmissione dati anche per il controllo remoto e per l'allarme, posta elettronica. L'utente ha un solo circuito dedicato fino al primo nodo di accesso alla rete, mentre tutti gli altri mezzi di trasmissione vengono condivisi con evidenti vantaggi economici e di raggio di trasmissione. Tale circuito dedicato è rappresentato dal doppino telefonico (ISDN a banda stretta) che ha un limite trasmissivo dell'ordine delle decine di migliaia di bit/s, che permette solo l'impiego di terminali multiservizio di voce e dati; con l'installazione di circuiti dedicati a fibre ottiche (ISDN a banda larga) le velocità hanno superato il miliardo di bit/s rendendo possibili servizi multimediali (voce, dati, immagini, video, ecc.). Nell’ambito della telefonia mobile nel 2005 in Giappone è stata introdotta la tecnologia 3G che consentiva la trasmissione di dati sia voce che “non voce” (come download da internet, ricezione mail e instant messaging). Le velocità di trasmissione dati offerte dallo standard andavano da 384 kbit/s fino a 2 Mbit/s. Tra 2011 e 2012 il 3G è stato progressivamente rimpiazzato dalla tecnologia 4G, che segnava un decisivo salto di prestazioni. Nel 2019-2020 è iniziata l’introduzione del sistema 5G che non migliora soltanto la velocità, ma consente anche un più elevato numero di dispositivi connessi simultaneamente, una più elevata efficienza spettrale di sistema (volume di dati per unità di area), nonché un ridotto consumo delle batterie dei dispositivi e una migliore copertura del territorio con una più bassa possibilità di interruzione. La comunità scientifica non è concorde sui possibili rischi per la salute umana; in particolare l’Istituto Superiore per la Sanità ha osservato che una valutazione potrà esser fatta solo quando si avrà un quadro dettagliato di caratteristiche tecniche e diffusione degli impianti. Nonostante ciò, la diffusione del 5G è stata osteggiata da numerose campagne mediatiche.

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