Làuro (Avellino)

Indice

comune in provincia di Avellino (27 km), 192 m s.m., 11,10 km², 3628 ab. (lauretani), patrono: santi Sebastiano e Rocco (20 gennaio).

Centro posto al margine nordorientale del Vallo di Lauro. Sorto in un territorio già abitato in epoca romana e menzionato per la prima volta nel 976, fu sede di un vasto feudo (comprendente tutti i borghi della valle), concesso nel 1220 da Federico II al suo notaio Giovanni di Lauro. In seguito appartenne ai Del Balzo, agli Orsini, ai Sanseverino, ai Pignatelli e ai Lancellotti. Nel 1799 fu devastato dai francesi in seguito a una sommossa filoborbonica. Fu gravemente danneggiato dal terremoto del 1980 e dalla frana alluvionale staccatasi nel 1998 dal pizzo d'Alvano. § Costruito sulla sommità di una roccia, il castello Lancellotti è il rifacimento ottocentesco di quello medievale di cui imita le forme. Il convento francescano di San Giovanni del Palco (1383 e rifatto nel 1640) conserva nella chiesa un pregevole altare secentesco in legno intagliato e una tela del 1750 di Sebastiano Conca. Il Museo Civico di palazzo Pignatelli si compone di due sezioni: una che raccoglie le opere di pittori naïf italiani e stranieri e l'altra dedicata al concittadino Umberto Nobile (1885-1978), l'esploratore polare, aeronauta e ideatore del dirigibile Norge. § L'agricoltura produce soprattutto nocciole, che alimentano la locale industria dolciaria e in parte vengono esportate, e inoltre olive e frutta. § Dal 1976 i muri del centro storico sono decorati ogni anno da pittori naïf provenienti da diverse parti d'Europa.

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