naïf

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agg. e sm. francese (propr. ingenuo, naturale; pl. naïfs, f. naïve). Indica i pittori che, privi di ogni preparazione artistica e di movente estetico, si esprimono con figurazioni estranee alle matrici della cultura figurativa, rispondendo invece a necessità interiori sull'impulso di sollecitazioni emotive. Variamente classificati (pittori della domenica, neoprimitivi, pittori popolari o della realtà o del sogno), i naïf realizzano una pittura spontanea, la cui nota caratteristica è il piacere di raccontare per immagini di elementare e “innocente” costruzione, valendosi di uno squillante cromatismo, e che tuttavia non va confusa con le espressioni dell'arte popolare e dell'arte infantile. Della realtà essi offrono un'interpretazione istintiva, tutta affidata alla magia del colore, ricca di spunti fantastici. Trattandosi di un atteggiamento espressivo-esistenziale più che di una precisa corrente o scuola, l'arte dei naïf ha trovato larghissimo seguito un po' dovunque. Prescindendo dalla personalità di H. Rousseau il Doganiere, che ne viene considerato il capostipite e la cui grandezza fu riconosciuta da Kandinskij, Picasso, Apollinaire, si ricordano in Francia C. Bombois, N. Barka, Séraphine Louis, L. Vivin, Gertrude O'Brady; in Italia, O. Metelli, A. Ligabue, A. Ruggieri, Carmelina di Capri; nella ex Iugoslavia, dove sono sorte anche le scuole rurali di Hlebine (Croazia) e di Kovačica (Serbia), Ivan e Iossip Generalić, I. Rabuzin, M. Skurjeni e I. Lacković Croata; in Germania, P. Moll e O. Braren; in Polonia, T. Ociepka; negli Stati Uniti, Limners e Hirshfield. Notevoli sono anche le manifestazioni naïves sorte nell'America Latina, soprattutto in Colombia (N. León), in Brasile (De Silva, De Souza) e ad Haiti (Duffaut, A. e F. Pierre). Va tuttavia notato che la fortuna della cosiddetta arte naïve quale si è venuta manifestando nel nostro tempo va intesa sia nella riscoperta e rivalutazione dell'arte primitiva, sia soprattutto nell'allargamento di interessi del moderno collezionismo, provocato anche dall'azione del mercato dell'arte.

Bibliografia

O. Bihalji-Merin, I primitivi contemporanei, Milano, 1960; A. Dasnoy, Exégèse de la peinture naïve, Bruxelles, 1970; O. Bihalji-Merin, Pittori naïfs, Milano, 1972.

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