Laurana, Luciano

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architetto di origine dalmata (La Vrana, Zara, ca. 1420-Pesaro 1479). L'oscurità della formazione, la scarsa documentazione sulla sua attività, l'incertezza sull'attribuzione di certe opere e, d'altro canto, l'importanza nell'architettura del Rinascimento di una realizzazione come il Palazzo Ducale di Urbino, sono tutti elementi che hanno contribuito a fare di Laurana una figura quasi mitica. In realtà, rimanendo a livello di ipotesi un suo contatto col Brunelleschi a Venezia (attestato dal Vasari), incerta la sua partecipazione all'arco trionfale di Alfonso d'Aragona a Napoli (ca. 1446), testimoniata, ma non suffragata da opere certe, la presenza a Mantova nel 1465, Laurana entrò veramente nellastoria solo quando approdò a Urbino, chiamato da Federico da Montefeltro, che nel 1468 lo nominò “Ingegniero e Capo di tutti li maestri” per la costruzione del Palazzo Ducale . Non c'è dubbio comunque che a questa data Laurana possedeva un'approfondita conoscenza delle esperienze architettoniche rinascimentali – da Brunelleschi ad Alberti – e che tale conoscenza mise a frutto nel clima culturale della corte urbinate, dominato dalla presenza di Piero della Francesca. Laurana, che condusse i lavori del palazzo fino al 1472, dovette risolvere problemi di notevole difficoltà per fondere in un unico organismo architettonico il precedente palazzo della Jole e il vecchio castello medievale. Egli modificò totalmente il progetto precedente, molto più modesto, organizzando il settore verso la città, che si apre con un'ampia facciata a L, attorno all'elegantissimo cortile d'onore e protendendo il resto della costruzione verso valle – con audace sfruttamento del dislivello del terreno – con una serie di episodi architettonici (la facciata dei torricini, il giardino pensile) “eccentrici” ma attentamente calcolati. Frutto di circostanze eccezionali, l'esperienza di Urbino rimase irripetibile non solo per lo stesso Laurana (la Rocca Costanza di Pesaro, dove si trasferì nel 1476, non aggiunge nulla alla sua fama), ma anche per Francesco di Giorgio Martini, che gli succedette nei lavori a Palazzo Ducale; forse solamente Bramante, che in Urbino si formò, seppe più tardi coglierne e svilupparne tutta l'eccezionale portata.

Bibliografia

G. Marchini, Aggiunte al Palazzo di Urbino, in “Bollettino d'arte”, XLV, 1960; L. Benevolo, Storia dell'architettura del Rinascimento, vol. I, Bari, 1968; M. L. Polichetti (a cura di), Il palazzo di Federico da Montefeltro, Urbino, 1986.

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