Leroy, Philippe

pseudonimo dell'attore cinematografico francese Ph. L.-Beaulieu (Parigi 1930). Di origine aristocratica, esordì nell'ultimo film di Becker, Il buco (1960). Al plastico marito di Una donna sposata (1964) di Godard fece seguire il divertente “professore” di Sette uomini d'oro (1965). Sia da protagonista sia da comprimario, ha lavorato molto spesso in Italia: in televisione è stato Leonardo da Vinci (1971) per Castellani ed è apparso in Sandokan (1976) e ne Il corsaro (1983) di Giraldi. Tra gli altri film interpretati si ricordano Coraggio scappiamo (1979), Il tango della gelosia (1981) di Steno, Nikita (1990) di L. Besson, Il ritorno di Casanova (1993) di E. Niermans e Vajont - La diga del disonore (2001) di R. Martinelli, La terza madre (2007) di Dario Argento, La strada di Paolo (2011) di Salvatore Nocita, Il grande forse (2012) di Marco Tullio Barboni; Breve storia di lunghi tradimenti di Davide Marengo (2012); Questione di Karma di Edoardo Falcone (2017); Chi salverà le rose? di Cesare Furesi (2017); Una gita a Roma di Karin Proia (2017); Hotel Gagarin di Simone Spada (2018). 

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