Màsio

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comune in provincia di Alessandria (21 km), 142 m s.m., 22,32 km², 1440 ab. (masiesi), patrono: santa Maria Maddalena (22 luglio).

Centro posto sulla sponda destra del fiume Tanaro. Alleato di Asti e Alessandria, fu poi oggetto di contesa tra le due città. Rimase a lungo legato ad Asti e fu successivamente signoria dei Civalieri di Quattordio e degli Olivazzi.Molto interessanti l'alta torre medievale (forse del sec. XII, restaurata), tratti dei bastioni e la parrocchiale di San Dalmazzo, gotica con resti del precedente edificio romanico.§ L'industria è attiva nei settori delle materie plastiche, della meccanica di precisione, del cablaggio, degli imballaggi, del florovivaismo e delle aziende vinicole. L'agricoltura produce in pianura pregiati ortaggi, cereali, legumi, foraggi e barbabietole; in collina uva e nocciole.§ Nei dintorni, in località Redabue, sorge un castello di origine medievale, dominato da una torre cilindrica; incendiato da Facino Cane, nel sec. XVIII fu ricostruito e adattato a dimora signorile.

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