Maduro Moros, Nicolás

Uomo politico venezuelano (Caracas 1962). Di umili origini, si mette in evidenza come leader del sindacato dell'azienda pubblica dei trasporti di Caracas, quindi negli anni Novanta aderisce al Movimento Quinta Repubblica (MVR) e si avvicina alla figura del militare e politico Hugo Chávez (eletto presidente della repubblica nel 1998). Braccio destro di Chávez, nel 2000 è deputato all’Assemblea Nazionale, nel 2005 ne diviene presidente e nel 2006 viene nominato ministro degli esteri. Nel 2012 Chávez, poco prima di morire, lo nomina vicepresidente e lo designa suo successore. Nel 2013 subentra come presidente ad interim fino alle elezioni di aprile, che lo vedono confermato nella carica.
Durante la sua presidenza i già critici parametri economici del Venezuela si sono ulteriormente deteriorati, causando instabilità e povertà diffusa. Iniziative contro la corruzione e per la sicurezza pubblica non hanno dato i risultati sperati. Artefice di una politica repressiva sia nei confronti delle opposizioni (torture e uccisioni) sia delle voci critiche all’interno del governo, nel 2016 Maduro ha proclamato lo stato di emergenza e quindi l’esautoramento del Parlamento. Ne sono seguite proteste di piazza che hanno portato il paese sull’orlo della guerra civile. In politica estera, le posizioni antiamericane sono state bilanciate da aperture verso la Cina e la Russia. Rieletto nel 2018 in seguito a votazioni fortemente contestate dall’opposizione, nel 2019 il suo mandato è stato dichiarato illegittimo dal Presidente dell'Assemblea Nazionale Juan Guaidó.

 

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