Mantinèa

(greco Mantìneia; latino Mantinēa). Antica città dell'Arcadia (Peloponneso), 15 km a N di Tripoli, tra Orcomeno e Tegea, teatro di grandi battaglie. Nel 418 a. C., nell'intervallo tra la pace di Nicia e la ripresa della guerra del Peloponneso, Mantinea, alleata con gli Ateniesi, gli Argivi e gli Elei, attaccò Tegea, provocando l'intervento nella regione degli Spartani. Presso le sue mura si scontrarono gli eserciti ateniese, argivo e mantineese da un lato, quello spartano e arcade dall'altro. La battaglia si risolse in una sconfitta per gli Ateniesi e i loro alleati. Nel 362 a. C., durante il periodo di egemonia tebana, il conflitto tra Mantinea e Tegea provocò, in appoggio di Tegea, l'intervento dei Beoti e di Epaminonda contro Mantinea, alleata di Sparta e di Atene. La battaglia fu vinta da Epaminonda, che vi trovò la morte, ma segnò di fatto la fine dell'egemonia tebana, lasciando il Peloponneso in uno stato di profonda confusione. Infine, nel 207 a. C. a Mantinea Filopemene, stratega della Lega Achea, sconfisse gli Spartani guidati da Macanida. § Gli scavi di Mantinea hanno rimesso in luce la poderosa cinta fortificata a pianta ovale, in opera poligonale e mattoni crudi, con 10 porte e 126 torri, legata alla ricostruzione del 370 a. C. All'interno è l'agorà rettangolare con il teatro e il . Qui furono rinvenute le famose lastre di marmo a rilievo con Apollo, Marsia e le Muse (Atene, Museo Archeologico Nazionale), che ornavano, secondo Pausania, la base di un gruppo scultoreo di Prassitele.

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