Maranièllo, Giusèppe

scultore e pittore italiano (Napoli 1945). Dedicatosi intorno agli anni Sessanta alla fotografia, tornò in seguito alla pittura. La superficie pittorica viene utilizzata come supporto percettivo, contro cui vengono collocate piccole sculture antropomorfe, cioè delle strutture sospese in contrappeso; l'autore, che usa materiali diversi quali il bronzo e il legno colorato, crea ambigui giochi di metafore e richiami arcaico-mitologici per esprimere un concetto e il suo opposto, un'idea e il suo doppio (Altalena, 1981; Doni, 1987; Taxi, 1987). Maraniello ha fatto parte del gruppo “Nuovi-Nuovi”, corrente nata da esponenti della transavanguardia. Ha partecipato a numerose mostre, tra le quali si possono ricordare: “Anniottanta” (Bologna e Ravenna, 1985), “L'altra scultura” (Madrid, 1990), Padiglione Italia alla Biennale di Venezia (1990), “Arte italiana materiali anomali” (Bologna, 1997), “Trash. Quando i rifiuti diventano arte” (Trento, 1998).

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