Milani, Umbèrto

scultore e pittore italiano (Milano 1912-1969). Frequentò a Brera la scuola del marmo e tenne la sua prima personale a Como nel 1943; partecipò quindi alle rassegne della Triennale di Milano (1951-54), che favorirono la sua attività nell'ambito dell'architettura, e fu premiato alla Biennale di Venezia del 1962. Dapprima lo studio della scultura antica lo distolse dalle suggestioni di M. Rosso; successivamente la meditazione su alcune sollecitazioni di origine cubista lo allontanarono dalla concretezza della figura umana. Ricercò nuovi valori formali e spaziali, ricchi di fermenti espressivi, in una tradizione originale degli antichi principi della scultura a rilievo. Fino al 1958 le sue opere si strutturavano in forme bidimensionali sul piano di una lastra metallica, “ribollente” materia magmatica il cui rassodamento rivelava un mondo misterioso di forme ancora indefinite, come arrestate nella crescita. Più tardi l'artista iniettò vitalità in queste forme, che trovarono un loro slancio verticale, definendo con maggior precisazione di profili e di volumi la giustezza compositiva e strutturale dello spazio. Intensa fu anche l'attività pittorica, arricchita dalle esperienze scultoree e volta a espressioni di tendenza informale.

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