Monastìr (Cagliari)

Indice

comune in provincia di Cagliari (22 km), 83 m s.m., 31,76 km², 4496 ab. (monastiresi), patrono: san Pietro Martire (29 giugno).

Centro del Campidano, situato sulla sinistra del rio Flumineddu. Sorto in una zona di antica frequentazione, si sarebbe formato nel Medioevo, secondo la tradizione, attorno a uno scomparso monastero camaldolese. Parte della curatoria di Parte Olla, compresa nel Giudicato di Cagliari, alla sua caduta passò ai Della Gherardesca (1258), quindi ai pisani e, infine, agli Aragonesi, che lo infeudarono ad Arnaldo Cavan (1352). Durante la lunga dominazione spagnola (sec. XV-XVII) ebbe diversi feudatari; dopo il passaggio della Sardegna ai Savoia (1720) fu dei Bon Crespi di Valdaura, che lo tennero fino al 1839, anno dell'abolizione dei feudi.§ La parrocchiale di San Pietro Martire conserva della linearità tardogotica la tipica abside a volta stellare e la facciata, così come la piccola chiesa di San Giacomo. Nei dintorni sono i ruderi del castello di Baradili (sec. XII), complessi nuragici e numerose domus de janas.§ L'economia si basa sull'agricoltura, che produce principalmente cereali, ortaggi, uva e agrumi, sull'allevamento ovino, caprino e suino e sull'apicoltura. La piccola industria è presente nei settori alimentare, meccanico, edile, degli imballaggi, dei serramenti, delle carpenterie e dei manufatti in cemento.

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