Montagnier, Luc

medico francese (Chabris, Auvergne, 1932 - Neuilly-sur-Seine, 2022). Dopo aver compiuto gli studi presso le università di Poitiers e di Parigi, è stato assistente e poi professore alla facoltà di Scienze di quest'ultima. Ha lavorato al Consiglio Nazionale della Ricerca Scientifica e all'Istituto del Radio; dal 1972 dirige l'unità di oncologia virale dell'Istituto Pasteur di Parigi. Ha isolato per primo (1983) il virus dell'AIDS (HIV, Human Immunodeficiency Virus), da lui denominato inizialmente LAV (Lympho Adenopathy Virus). Ha scritto: Vaincre le S.I.D.A. (1986; Vincere l'AIDS) e S.I.D.A.: les faits, l'espoir (1987; AIDS: i fatti, la speranza). Nel 2008 ha condiviso con la collega Francoise Barrè Sinoussi il premio Nobel per la medicina e fisiologia per la scoperta del virus responsabile dell'AIDS.
Nel corso degli anni hanno fatto molto discutere alcune sue prese di posizione su AIDS, sulla memoria dell’acqua (principio fondante dell’omeopatia) e soprattutto sui vaccini. Nel corso della pandemia di Covid-19 ha sostenuto diverse teorie complottiste e si è duramente scagliato contro l’efficacia dei vaccini contro il Sars-CoV-2, diventando un punto di riferimento della comunità Novax. Anche la sua morte, avvenuta nel febbraio 2022, ha scatenato una serie di teorie del complotto.

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