Monteféltro

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regione storica dell'Italia centrale, dai confini non ben definiti. Si estende sul versante adriatico dell'Appennino Tosco-Emiliano, nelle alte valli del fiume Marecchia, del torrente Conca e del fiume Foglia, interessa le province di Forlì-Cesena e di Pesaro e Urbino e il territorio della Repubblica di San Marino. È prevalentemente montuoso (monte Carpegna, 1415 m) e basa la sua economia sulle attività silvo-pastorali, sull'artigianato dei cappelli di feltro e sul turismo. I centri principali sono Novafeltria, Pennabilli, San Leo e Carpegna. § La regione trae il suo nome dall'antico mons Feretri, dove secondo la leggenda sorgeva un tempio dedicato a Giove Feretrio, trasformato poi in chiesa cristiana da San Leo, primo dei vescovi di Montefeltro. Subì le invasioni barbariche, fu occupato dai Longobardi e nel 964 Ottone I vi fece prigioniero Berengario II. Nel 1155 vi si stabilì Antonio Carpegna, che assunse poi il nome di Montefeltro dando così origine alla famiglia. Libera repubblica dal 1284 al 1286, passò poi ai Malatesta, ritornò ai Montefeltro e nel 1502 fu occupato da Cesare Borgia. Ripreso da Francesco Maria, nel 1631 fu incamerato nello Stato Pontificio.

J. Giganovic, P. Carpi, Urbino e il Montefeltro, Roma, 1965; L. Varani, Le sorgenti del Montefeltro, in “Bollettino della Società Geografica Italiana”, Roma 1966; F. Lombardi, Le torri di Montefeltro, Rimini, 1981.

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