Dalle origini al Cinquecento

Famiglia fiorentina di origini oscure, probabilmente proveniente dal Mugello, assurta a potenza con i commerci e le attività bancarie. Guelfa di parte nera al tempo delle lotte fra Cerchi e Donati, acquistò crescente peso politico nei secoli successivi sino a impadronirsi della signoria della città che tenne dal sec. XV al 1737. Primo membro di cui si abbia memoria è un Bonagiunta, testimone in atti del 1221. Si ricordano poi Ardingo, priore nel 1291 e gonfaloniere nel 1296; Giovanni, due volte gonfaloniere e messo a morte dal duca d'Atene (1342) perché sospetto di cospirazione; Salvestro (1331-1388), anch'egli gonfaloniere, autore della rivolta popolare contro gli Albizzi (tumulto dei Ciompi, 1378), ed esiliato nel 1381; Giovanni di Bicci (1360-1429), ambasciatore, gonfaloniere (1421) e ricchissimo banchiere, padre di Cosimo il Vecchio e di Lorenzo (1395-1440), capostipite di un secondo ramo della famiglia. A Cosimo il Vecchio, iniziatore della signoria di Firenze sia pure senza alcun titolo formale, succedette Piero il Gottoso (Firenze 1414 o 1416-1469), politico mediocre che si attirò l'odio di numerosi avversari e fu costretto a fronteggiare due tentativi insurrezionali: uno in città a opera dei Pitti e degli Acciaiuoli (1466) e l'altro in campo aperto contro un gruppo di fuorusciti che furono sconfitti alla Molinella (1467). Dal suo matrimonio con Lucrezia Tornabuoni nacquero, tra gli altri, Lorenzo il Magnifico (1443-1492) e Giuliano (Firenze 1453-1478) che alla morte del padre furono proclamati “principi dello Stato”. L'attività politica di Giuliano fu scarsa e dopo la sua uccisione durante la congiura dei Pazzi il dominio della città rimase tutto nelle mani del fratello. Unico discendente di Giuliano fu il figlio naturale Giulio (1478-1534), divenuto poi papa con il nome di Clemente VII; numerosi, invece, i figli che Lorenzo il Magnifico ebbe dal matrimonio con Clarice Orsini. Tra di essi, Piero (Firenze 1472-Cassino 1503) succedette al padre nel governo della città ma ne fu cacciato nel 1494 per non essersi opposto alle pretese di Carlo VIII; tentò senza successo di riprendere il potere, si unì alle armate francesi dirette verso Napoli e durante la loro ritirata annegò nel Garigliano. Giovanni (1475-1521) divenne papa nel 1513 col nome di Leone X. Giuliano (Firenze 1478-Roma 1516) riuscì a ristabilire il dominio dei Medici a Firenze con l'aiuto del fratello cardinale e delle truppe della Lega Santa (1512); nel 1515 sposò Filiberta di Savoia zia di Francesco I e fu da questo insignito del titolo di duca di Nemours. Educato dal Poliziano, fu uomo assai colto e amico di Castiglione, Ariosto e Leonardo. Suo figlio naturale Ippolito (Urbino 1511-Itri 1535) fu fatto cardinale dallo zio Clemente VII e governò Firenze in nome suo; cacciato nel 1527, fu arcivescovo di Avignone (1529), Monreale (1532), Lucca (1534) e vicecancelliere della Chiesa. Pare sia stato fatto assassinare dal duca Alessandro a cui avrebbe voluto sostituirsi nel dominio della città. Tra le figlie di Lorenzo il Magnifico vanno poi ricordate Lucrezia (1470-dopo il 1550), che andò sposa a Iacopo Salviati e fu madre di Maria (1499-1543), moglie di Giovanni delle Bande Nere, e Maddalena (1473-1519), dal cui matrimonio con Franceschetto Cybo ebbero origine i Cybo-Malaspina. Il già citato Piero, figlio cadetto di Lorenzo il Magnifico, ebbe da Alfonsina Orsini Lorenzo (1492-1519), duca d'Urbino, da cui nacque Caterina (Firenze 1519-Blois 1589) andata sposa nel 1533 al futuro Enrico II di Francia; gli è inoltre tradizionalmente attribuito come figlio naturale Alessandro (1511-1537), primo duca di Firenze (1532), ucciso da Lorenzino in un momento politico assai delicato che per poco non consentì all'opposizione capeggiata dagli Strozzi di impadronirsi della città. Con lui terminò il ramo primogenito dei Medici. Lorenzo di Giovanni di Bicci, già citato, fu il capostipite del secondo ramo: suo figlio Pierfrancesco il Vecchio (?-1476) fu padre di Lorenzo (1463-1503) e di Giovanni (1467-1498), che si opposero a Piero di Lorenzo il Magnifico, tramarono contro di lui presso Carlo VIII e dopo la cacciata dei Medici da Firenze assunsero il nome di “Popolano”. Da Lorenzo il Popolano nacque Pierfrancesco il Giovane (?-1525) e da lui Lorenzo detto anche Lorenzino e Lorenzaccio, uccisore di Alessandro; da Giovanni il Popolano nacque Giovanni delle Bande Nere (1498-1526), padre di Cosimo I (1519-1574) che fu il primo granduca di Toscana. Tra i numerosi figli che quest'ultimo ebbe da Eleonora di Toledo, Francesco I e Ferdinando I gli succedettero nel governo del granducato; Giovanni (Firenze 1543-Livorno 1562) e Garzia (Firenze 1547-Livorno 1562) morirono quasi contemporaneamente di malaria per cui si favoleggiò di un duplice delitto nell'ambito familiare; Piero (Firenze 1554-Madrid 1604) fu un uomo assai corrotto e nel 1576 uccise la moglie Eleonora; si distinse nel mestiere delle armi e combatté al servizio degli imperiali e di Filippo II di Spagna; Isabella (1542-Cerreto Guidi 1576) duchessa di Bracciano fu strozzata dal marito Paolo Giordano Orsini per vendetta del suo tradimento con Troilo Orsini; Lucrezia (1545-1561), sposa nel 1560 di Alfonso II d'Este, fu duchessa di Ferrara. Figlio naturale di Cosimo fu poi Giovanni (Firenze 1567-Murano 1621), uomo d'arme al servizio degli Spagnoli, degli imperiali e di Venezia e architetto dilettante.

Gli ultimi Medici

Da Francesco I e Giovanna d'Austria nacquero, tra altri, Eleonora (1569-1611), che andò sposa (1584) a Vincenzo Gonzaga duca di Mantova, e Maria (1575-1642), che fu seconda moglie (1600) di Enrico IV di Francia. Dal matrimonio (1589) di Ferdinando I con Cristina di Lorena, nipote di Caterina de' Medici, nacquero Cosimo II (Firenze 1590-1621), che succedette al padre; Carlo (1596-1666), cardinale (1615), mecenate e gaudente; Caterina (1593-1629), che andò sposa (1617) a Ferdinando Gonzaga duca di Mantova, e Claudia (1604-1648), che fu moglie dapprima di Federico Ubaldo della Rovere e poi di Leopoldo d'Austria. Cosimo II, sposatosi (1608) con Maria Maddalena d'Austria, ebbe numerosi figli; tra essi Ferdinando II (Firenze 1610-1670) gli succedette sul trono granducale nel 1621; Giovanni Carlo (1611-1663) fu cardinale, amante delle lettere e delle arti e membro del Circolo di Cristina di Svezia; Mattias (1613-Siena 1667) combatté dapprima nella guerra dei Trent'anni e fu poi al comando di tutto l'esercito granducale di Toscana; Leopoldo fu cardinale e mecenate generoso e intelligente. A Ferdinando II, sposato (1634) alla cugina Vittoria della Rovere, succedette il terzogenito Cosimo III (Firenze 1642-1723), fratello del cardinale Francesco Maria (Firenze 1660-1711) e padre di tre figli: Ferdinando (1663-1713), premorto; Anna Maria Luisa, principessa palatina, e Gian Gastone (Firenze 1671-1737), ultimo granduca della famiglia. Altri membri importanti della casata furono poi Raffaele (m. 1628) del ramo di Castellina, ammiraglio dei Cavalieri di S. Stefano e ambasciatore a Ferrara (1586; 1587-89; 1597), a Venezia (1589) e in Lorena (1590); Ottaviano (1482-1546), figlio di un Lorenzo discendente da Giovenco (sec. XIV), padre di Alessandro (1535-1605), futuro papa Leone XI, e di Bernardetto che fu investito del principato di Ottaiano; Gian Giacomo detto il Medeghino, del ramo milanese dei Medici di Marignano, e Luigi, principe di Ottaiano e ministro di Ferdinando IV di Borbone.

Bibliografia

S. Camerani, Bibliografia medicea, Firenze, 1940; C. S. Gutkind, Cosimo de' Medici il Vecchio, Firenze, 1940; E. Pucci, I Medici, gloria del mondo, Firenze, 1968; R. Cantagalli, Cosimo de' Medici granduca di Toscana, Milano, 1985; H. Acton, Gli ultimi Medici, Torino, 1987.

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