Neshat, Shirin

artista iraniana (Qazvin, Iran, 1957). Dopo aver studiato all'Università di Berkeley, in California, ed essersi trasferita a New York, ha cominciato a esplorare nei suoi lavori la società islamica e soprattutto la posizione delle donne e i temi del rapporto femminilità-potere politico, ragione e violenza. Le sue opere fotografiche (celebri le immagini della serie Women of Allah e quelle di Unveiling, in cui accosta donne in chador con occhi e mani, le sole parti che possono rimanere scoperte, fittamente coperti di scritte islamiche), video e le installazioni, comunicano idee universali sulla perdita, il significato, la memoria. In una serie di video, per esempio, Neshat proietta immagini su pareti opposte di una stanza e lo spettatore, che si trova nel mezzo, viene impegnato in una conversazione visiva, in un'esperienza fisica. Nel film Soliloquy (1999) ha raccontato la storia di una donna musulmana e delle contraddizioni che la agitano. Le sono state dedicate numerose personali, tra cui una al Whiney Museum di New York (1998-99). Dopo vari lavori di video-istallazione, nel 2009 ha vinto il Leone d'argento per la regia del film Women without Men (Donne senza uomini).

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