(Nürnberg). Città nel Land della Baviera (Germania), 400 m s.m., 493.400 ab. (2003).

Generalità

Situata sul fiume Pegnitz, tributario del Meno, in un'ampia conca della Franconia Centrale racchiusa tra i rilievi del Giura Francone e del Frankenhöhe, all'incrocio di importanti linee stradali, ferroviarie e idroviarie. Già fiorente città in epoca medievale, Norimberga si riprese presto dai gravi danneggiamenti subiti durante la seconda guerra mondiale diventando un importantissimo centro economico e culturale. Il nucleo più antico dell'abitato, circondato da una cinta muraria lunga 5 km, è situato al centro della città, su entrambe le sponde del Pegnitz; intorno si stende la città nuova, con i quartieri industriali e residenziali che tendono a espandersi verso N, S e SE. Universalmente nota per la Fiera internazionale del giocattolo e per il festoso mercato di Natale, la città ospita numerose istituzioni culturali, l'Università, il Politecnico e vari musei, biblioteche e accademie. È una delle 12 sedi dei Mondiali di calcio 2006. Vi nacquero il pittore e incisore Albrecht Dürer (1471-1528) e il compositore Johann Pachelbel (1653-1706).

Storia

Originata da una fortezza dei duchi di Baviera cui fecero capo attività economiche e pellegrinaggi alla tomba di S. Sebaldo, già nel sec. XI acquistò i diritti di mercato. La felice posizione, che permetteva i traffici con l'Austria e l'Italia e, tramite Lipsia, con Breslavia e l'Est europeo, ne fece presto un primario centro commerciale, favorito dalla protezione imperiale (fu città “immediata” fin dal 1219) e potenziato dallo sviluppo della metallurgia. Un'originale forma di governo cittadino aristocratico dovette aprirsi, in seguito alle sommosse del 1348-49, alla partecipazione delle corporazioni artigiane. Norimberga fu da allora sede di numerose Diete, tra cui è da ricordare quella (1355-56) in cui Carlo IV fissò il numero e le competenze dei principi elettori. La città raggiunse il suo periodo aureo nell'età dell'umanesimo e del Rinascimento: sede di attivi mercanti-banchieri, centro di ricerche scientifiche e dibattiti culturali, accolse in questo ambiente le dottrine di Melantone e del protestantesimo, diffusovi da Osiander ed Ecolampadio. Seguì un periodo di crisi, riconducibile, come per la maggior parte delle città tedesche, alla dominante politica particolaristica, ma aggravato, nel Seicento, dalla guerra dei Trent'anni, che vide Norimberga al centro di numerose battaglie, tra cui il famoso assedio del 1632. Nel 1649 i capi militari vi discussero i modi della smobilitazione. Malgrado il calo della popolazione e il crollo di alcune banche, tra la fine del Seicento e il Settecento, l'attività della città si mantenne viva, soprattutto sul piano culturale. Aggregata alla Baviera nel 1806, Norimberga ebbe nel 1818 l'autonomia amministrativa, che contribuì al suo rilancio economico; allo sviluppo industriale si aggiunse poi la rete dei canali fluviali Meno-Reno-Danubio. Roccaforte del nazismo, che vi tenne i suoi congressi, fu devastata dai bombardamenti nel corso della seconda guerra mondiale e occupata dall'esercito statunitense nell'aprile 1945. Tra il novembre 1945 e l'ottobre 1946 vi si svolsero i processi contro alcuni degli esponenti dello sconfitto regime nazista.

Arte

La città, che ebbe enorme importanza artistica nei sec. XIV, XV e XVI, conserva, nonostante le distruzioni belliche, monumenti e opere d'arte eccezionali. La sua origine deriva dall'unione (avvenuta all'inizio del sec. XIV) di due nuclei urbani: la Altstadt, sviluppatasi intorno al castello imperiale (imponente costruzione che risale ai sec. XIII-XIV-XV, posta in posizione sopraelevata sulla destra del fiume Pegnitz), e la corte imperiale, sulla sinistra del fiume. Nel 1348 fu aperta la piazza del Mercato e nel 1355 venne fondata la Frauenkirche; in seguito fu iniziata una nuova cinta muraria, compiuta a metà Quattrocento, che racchiuse i nuovi ampliamenti, concentrici ai due nuclei originari. Gli edifici religiosi più notevoli della città sono le tre chiese parrocchiali. La chiesa di St. Sebald (sec. XIII-XIV) a doppio coro, risente in gran parte dell'influenza del gotico cistercense (Ebrach). La facciata della chiesa di St. Lorenz (con due torri, portale con statue e splendido rosone) e la navata sono del Trecento, mentre il vasto coro (1439-77) rappresenta uno dei capolavori del tardogotico tedesco, del quale riassume tutte le principali caratteristiche: navate della stessa altezza, ampie campate, pilastri sottili senza capitelli, volte riccamente decorate a costoloni con motivi a stella, ricca decorazione scultorea. Oltre alla Frauenkirche, del 1355-61, preceduta da un atrio a due piani, con portale decorato da statue coeve, importante è anche la chiesa di St. Jacobs (sec. XIV-XV). Tra il sec. XV e il XVI Norimberga fu il più importante centro dell'arte tardogotica e rinascimentale della Germania (scultura in pietra, legno e bronzo; pittura; oreficeria; arte della stampa). Tra i maggiori scultori dell'epoca si ricordano Adam Kraft, autore del tabernacolo (con altissima guglia) del coro di St. Lorenz (1493-96) e del monumento Schreyer all'esterno di St. Sebald (1490-92); Veit Stoss, che lasciò in St. Sebald il gruppo della Crocifissione e in St. Lorenz il celebre gruppo ligneo dell'Annunciazione (1517-19); Peter Vischer il Vecchio, autore della tomba di S. Sebaldo nella chiesa omonima, con i figli Hermann, Hans e Peter il Giovane. Grande importanza ebbe la scuola locale di pittura, che annovera nella prima metà del sec. XV il Maestro dell'altare Tucher (così chiamato dal trittico della Frauenkirche, ca. 1440) e in seguito pittori come A. Dürer e H. von Kulmbach. La città diede anche una eccellente produzione nel campo dell'argenteria, raggiungendo l'apogeo nel sec. XVI con l'attività della famiglia Jamnitzer e di Ludwig Krug. Tra gli edifici superstiti di Norimberga si ricordano infine i magazzini dei sec. XV e XVI, le case patrizie dei sec. XVI e XVII con frontoni, cortili a logge e ricchi interni rivestiti di legno o di stucco (Pellerhaus, casa Tucher, casa Topler), le fontane (Schöner Brunnen di H. Parler); i ponti medievali sul Pegnitz; le torri della cinta duecentesca all'interno della città e le fortificazioni esterne dei sec. XIV-XV. Il Germanisches Nationalmuseum rappresenta la più grande esposizione al mondo sulla cultura tedesca dalla preistoria a oggi, con pitture, sculture, mobili, strumenti musicali, strumenti scientifici, ecc. Le collezioni del Neues Museum offrono un panorama sugli sviluppi dell'arte e del design dal dopoguerra a oggi. Alloggiato in un edificio secentesco, ristrutturato nel 2000, lo Stadtmusem Fembohaus illustra i quasi mille anni di storia della città. L'Albrecht- Dürer-Haus è una casa del sec. XV abitata dal 1509 al 1528 dal celebre pittore e incisore tedesco; vi sono conservate molte opere dell'artista. Lo Spielzeugmuseum raccoglie giocattoli di varie epoche provenienti da tutto il mondo.

Spettacolo

La città fu all'avanguardia del teatro tedesco nel sec. XVI: fu qui che vennero scritti e rappresentati i più importanti Fastnachtspiele (spettacoli carnevaleschi); fu qui che ebbe sede la più prestigiosa scuola di Meistersinger (i “maestri cantori” dell'opera di Wagner); fu qui infine che Hans Sachs, Meistersinger e autore di Fastnachtspiele, utilizzò nel 1550 la chiesa abbandonata di S. Marta per farne il primo teatro pubblico tedesco. Per il resto, la storia teatrale di Norimberga non si differenzia da quella delle altre città della Germania: recite di compagnie in tournée e, dal sec. XIX, teatri di prosa e d'opera con formazioni stabili a gestione municipale.

Economia

La città è di industrie alimentari (birra), metalmeccaniche, automobilistiche, chimiche (fibre artificiali), elettrotecniche, dei giocattoli, grafico-editoriali, meccaniche di precisione, conciarie, ottiche, del legno e delle matite. Nell'economia della città, oggi è di gran lunga più importante il terziario, attivo soprattutto nei comparti assicurativo, finanziario e turistico. Aeroporto internazionale.

Curiosità

Dal 1976, alla fine di luglio, le strade del centro storico ospitano per tre giorni il festival musicale del Bardentreffen, che attira interpreti di tutti i generi dalla Germania e dall'estero.

Bibliografia

Per la geografia

H. H. Hoffmann, Nürnberg-Fürth, in “Historischer Atlas von Bayern”, Monaco di Baviera, 1954; E. Mulzer, Nürnberg-Fürth: Ballungsraum zwischen Feld und Föhren, in “Topographischer Atlas Bayern”, Monaco di Baviera, 1968; B. Nickmann, Nürnberg, Lipsia, 1981.

Per la storia

F. Kriegsbaum, W. Schwemmer, Nürnberg, Historische Bilderfolge einer deutschen Stadt, Norimberga, 1955; J. Heydecker, J. Leeb, Der Nürnberger Prozess, Colonia-Berlino, 1958; A. Mann, Jugement à Nuremberg, Parigi, 1962.

Per l'arte

F. Kriegbaum, Nürnberg vor der Zerstörung, Deutsche Lande deutsche Kunst, Monaco-Berlino, 1950; H. Heimpel, Nürnberg und das Reich des Mittelalters, Monaco, 1951; K. Pilz, Nürnberg, seine Kunst und seine Künstler, 1050-1450, Norimberga, 1956; F. Zepp, Nürnberg Untersuchungen, Ratisbona, 1979.

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