Palacio Valdés, Armando

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narratore spagnolo (Entralgo, Oviedo, 1853-Madrid 1938). Amico di Clarín, esordì come critico letterario con una serie di riusciti profili di scrittori spagnoli, pubblicati sull'autorevole Revista Europea di cui divenne direttore nel 1876, e poi riuniti in volume (Semblanzas literarias, 1879; Biografie letterarie; La literatura en 1881, 1881). Nel 1881 pubblicò il suo primo romanzo, El señorito Octavio (Il signorino Ottavio), cui seguirono diversi altri che ebbero largo successo di pubblico e fecero di Palacio lo scrittore preferito della borghesia spagnola e, con Blasco Ibáñez, il più tradotto. Narratore tutto sfumature e alieno dal romanzesco, senza grandi problemi e profonde inquietudini, Palacio piegò la tecnica naturalistica a una visione essenzialmente ottimistica della vita, illuminata da un bonario umorismo. Tra le sue migliori opere, scritte in una prosa limpida e vivace, sono Marta y María (1883; Marta e Maria), adattamento moderno dell'episodio biblico, Maximina (1887), di carattere semiautobiografico, La hermana San Sulpicio (1889; La sorella San Sulpizio), storia dell'amore di una monaca e di un medico-poeta, ricca di vivaci scene di costume e di belle descrizioni di luoghi andalusi, La espuma (1891; La schiuma), polemico quadro dell'alta società madrilena, La fe (1892; La fede), sulla falsa religiosità, La alegría del Capitán Ribot (1899; L'allegria del Capitano Ribot), storia dell'amore ingenuo e tenace di un uomo di mare, La aldea perdida (1903; Il villaggio perduto), evocazione nostalgica della vita bucolica e patriarcale del natio villaggio asturiano prima dell'industrializzazione, Tristán o el pesimismo (1906; Tristano o del pessimismo). Autobiografici sono Papeles del doctor Angélico (1911; Carte del dottor Angelico), Años de juventud del doctor Angélico (1918; Gli anni giovanili del dottor Angelico), La hija de Natalia (1924; La figlia di Natalia), La novela de un novelista (1921; Il romanzo di un romanziere) e Testamiento literario (1929; Testamento letterario).

R. Narbona, Palacio Valdés o la Armonía, Madrid, 1941; A. Cruz Rueda, Palacio Valdés. Su vida y su obra, Madrid, 1949; M. A. Colangeli, Palacio Valdés romanziere, Lecce, 1957; J. Marti, Palacio Valdés. Su vida y su obra, Madrid, 1977.

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