Panofsky, Erwin
storico e critico d'arte tedesco (Hannover 1892-Princeton 1968). Professore alle università di Amburgo (dal 1926) e di Princeton (dal 1935) negli USA, dove dovette emigrare per le persecuzioni naziste, fu studioso di profondissima e vasta cultura, portato per la propria formazione filosofica (importante influsso ebbe su di lui l'amicizia con Cassirer) a esaminare gli aspetti metodologici e teorici della storia dell'arte. Oltre ai contributi fondamentali dati alla ricerca iconologica in numerosi saggi (raccolti nei volumi Die Perspektive als symbolische Form, 1924, La prospettiva come forma simbolica; Meaning in the Visual Arts, 1955, Il significato delle arti visive), Panofsky definì nel concetto di “volere artistico” la struttura “trascendentale” che regge e forma la produzione dell'opera d'arte: la ricerca dello storico dell'arte è anzitutto interpretazione e analisi di una totalità culturale in cui l'opera si inserisce e da cui trae senso (Idea, ein Beitrag zur Begriffsgeschichte der älteren Kunsttheorie, 1924, Idea, contributo alla storia dell'estetica). I suoi studi storici più importanti sono dedicati all'arte fiamminga (Early Netherlandish Painting, 1953, L'antica pittura neerlandese) e a Dürer (monografia del 1943).