Pollóne

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comune in provincia di Biella (7 km), 630 m s.m., 16,37 km², 2223 ab. (pollonesi), patrono: sant’ Eusebio di Vercelli (2 agosto).

Centro situato fra i torrenti Elvo e Cervo, affacciato sulla pianura dell'alto Vercellese. Nel Medioevo appartenne ai vescovi di Vercelli, che nel 1161 lo diedero in feudo agli Avogadro. Nel 1379 si mise sotto la protezione dei Savoia, che confermarono signori gli Avogadro. All'estinzione di questo casato il paese passò ai Robbia (1619), ai Taffini (1648) e ai Nomis (1722).§ A Lorenzo Delleani (1840-1908), nativo di Pollone, sono attribuiti gli affreschi che ornano la facciata della chiesetta della Trinità (sec. XVI), che custodisce lavori lignei settecenteschi. A NE dell'abitato vi è l'accesso alla Riserva Naturale Speciale “Felice Piacenza”, nota anche come Parco Burcina (diviso fra i comuni di Pollone e di Biella): il parco, costituito nel 1845 per volere dell'industriale Giovanni Piacenza, ospita un'ampia varietà di rododendri, faggi, abeti, cedri e azalee. Nel 1959 vi sono stati rinvenuti reperti archeologici (oggetti in metallo e in ceramica) forse di un castelliere gallico del sec. V a. C. e oggi esposti al Museo Civico di Biella.§ L'economia si basa sull'industria meccanica e tessile, che vanta antiche tradizioni nel settore laniero (il primo opificio risale al sec. XVIII), con una specializzazione nella produzione di cachemire. Completa il quadro economico il turismo: grazie alla bella posizione, Pollone è frequentata località di villeggiatura e base di partenza per escursioni sul monte Mars.

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