Pomodòro, Arnaldo

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scultore e orafo italiano (Morciano di Romagna, Forlì, 1926). Fratello di Giò, insieme a lui fece interessanti esperienze nel campo dell'oreficeria assieme a G. Perfetti; dal sodalizio sorse il gruppo noto come quello dei “Tre P” (attivo anche nei campi della scenografia e della decorazione), le cui creazioni ebbero successo alla Biennale di Venezia del 1956. Da tale data, Arnaldo si dedicò alla scultura partecipando a tendenze di punta dell'arte moderna italiana (movimenti dell'arte nucleare, “Contro lo stile”, “Continuità”, ecc.) e ha vissuto varie esperienze determinate da altrettante influenze (Klee, Burri, Wols, Giacometti, L. Nevelson) che si sono succedute negli anni Sessanta (Colonna del viaggiatore, 1962), dopo una serie di opere appartenenti all'esperienza dell'informale. Il suo discorso plastico è tutto svolto all'interno della forma (colonne, dischi, sfere, cubi), che si rivela attraverso lacerazioni, aperture e cavità assorbenti la luce esterna (Disco solare, collocato nel 1991 davanti al palazzo della Gioventù di Mosca; Papyrus e Frecce del cielo, 1992, opere di grandi dimensioni installate, rispettivamente nei giardini del nuovo palazzo delle Poste e Telecomunicazioni di Darmstadt in Germania e presso la Maeda Environmental Art di Tōkyō e Lancia di luce, 1996, a Terni). Vincitore del Gran Premio alla Biennale di Venezia del 1964, ha ottenuto in seguito prestigiosi riconoscimenti internazionali, tra cui il Gran Premio Henry Moore (1981) e il Premio Imperiale per la scultura, conferitogli a Tōkyō nel 1990. Nel 1977 ha realizzato il progetto per il nuovo cimitero di Urbino. Si è dedicato anche alla scenografia, realizzando negli anni Ottanta e Novanta macchine spettacolari per allestimenti di opere classiche e moderne. In una ex fabbrica presso Milano, ristrutturata da Paolo Cerri nel 1996, ha sede la fondazione a lui intitolata, che conserva interessanti sue opere.

Bibliografia

G. Dorfles, A. e G. Pomodoro: creazioni plastiche, in “La Biennale”, n. 34, Venezia, 1959; G. Ballo, Dalla poetica del segno alla presenza continua: Arnaldo e Giò Pomodoro, Milano, 1962; G. C. Argan, Arnaldo e Giò Pomodoro, in Catalogo della Mostra, Bruxelles, 1963; P. Bucarelli, Scultori italiani contemporanei, Milano, 1967; A. C. Quintavalle (a cura di), Arnaldo Pomodoro, Milano, 1991.

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